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Osservatorio congiunturale Ance: la ripresa delle costruzioni frenata dalla pandemia

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L’Osservatorio congiunturale realizzato dal Centro Studi Ance ha presentato uno scenario poco rassicurante per quanto riguarda il settore delle costruzioni. Il 2020 si è concluso con un -10% degli investimenti, a rischio il miglioramento del + 8,6% previsto per il 2021. Preoccupante anche la futura tenuta delle imprese.
Ance | Osservatorio Congiunturale.

Per le imprese di costruzioni il 2020, anno segnato dall’arrivo del Covid-19, ha spento ogni possibile segnale di ripresa apparso nel 2019 (soprattutto nel mercato della casa) e peggiorato le condizioni generali di un settore che in 12 anni ha perso 1/3 dei livelli produttivi che aveva nel 2008.

È questa l’analisi del Centro Studi Ance presentata il 10 febbraio a Roma nella sede nazionale dell’Associazione dal Direttore del Centro studi Flavio Monosilio, il Vicepresidente Rudy Girardi e il Presidente Gabriele Buia.

A commentare lo scenario disegnato dall’Ance l’economista Marcello Messori che ha analizzato le prospettive in vista dell’utilizzo del Recovery Plan, richiamando la necessità di accelerare i tempi delle decisioni concentrando l’azione su meno interventi prioritari.

Il 2020 si è chiuso dunque con un -10% degli investimenti e la preoccupazione che anche il rimbalzo previsto nel 2021 del +8,6% sia a rischio per la cronica incapacità del sistema italiano di spendere le risorse disponibili e accelerare l’apertura di cantieri per la messa in sicurezza del Paese e per lo sviluppo di reti e città. Le premesse non sono infatti le migliori: si stanno cominciando a spendere ora risorse previste nelle leggi di Bilancio del 2016-2017.

Tra le misure di rilancio, grande attenzione per il Superbonus che deve essere prorogato e semplificato per poter dare a pieno i frutti annunciati in termini di crescita e occupazione in chiave di sostenibilità.

Forte preoccupazione, invece, per il rischio finanziario per le imprese: le misure emergenziali a sostegno della liquidità messe in campo dal Governo stanno per esaurire i propri effetti, mettendo a rischio la tenuta delle imprese di costruzione, penalizzate ancora di più a causa della nuova definizione di default, e per una destrutturazione del settore come testimonia il calo delle imprese più strutturate e l’aumento delle microimprese con un addetto (+62%).

Gabriele Buia | Presidente Ance.

Gabriele Buia | Presidente Ance

«La prima cosa che chiederei al presidente Draghi è aprire subito i cantieri che sono bloccati da anni, dove ci sono le offerte presentate ma non aggiudicate, che sono miliardi di euro. Nel frattempo è fondamentale mettere in atto quelle semplificazioni necessarie per l’utilizzo della spesa e affrontare il problema dell’assenza di progetti». (vb)

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