Decreto interministeriale | Formazione

14,5 milioni per progetti di formazione destinati a lavoratori occupati e non occupati

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Lo stanziamento delle risorse è avvenuto tramite un decreto interministeriale del ministero del lavoro e di quello dell’economia. Le risorse sono finalizzate a progetti presentati dalle imprese che, sulla base di accordi contrattuali, prevedono quote di riduzione dell’orario di lavoro e a finanziamenti di progetti presentati direttamente dai singoli lavoratori.

Il decreto interministeriale, ministero del lavoro e ministero dell’economia, ha stanziato le risorse per finanziare progetti di formazione destinati a lavoratori occupati e non occupati: si tratta di 14,5 milioni di euro.Formazione lavoratoriQuesta la ripartizione regione per regione:

  • Lombardia: 2.870.827 euro
  • Veneto: 1.414.554 euro
  • Piemonte: 1.188.191 euro
  • Valle d’Aosta: 36.002 euro
  • Liguria: 395.476 euro
  • Friuli V.G.: 342.593 euro
  • Toscana: 969.900 euro
  • Emilia Romagna: 1.299.091 euro
  • Umbria: 232.342 euro
  • Lazio: 1.505.241 euro
  • Marche: 419.553 euro
  • Abruzzo: 321.066 euro
  • Molise: 65.096 euro
  • Campania: 994.460 euro
  • Puglia: 784.633 euro
  • Basilicata: 117.022 euro
  • Calabria: 346.959 euro
  • Sardegna: 378.289 euro
  • Sicilia: 903.524 euro

Le risorse sono state previste dalla legge 53/2000, o riforma congedi parentali. L’articolo 6 comma 4, infatti, stabilisce che le Regioni possono finanziare progetti di formazione dei lavoratori di imprese che, in base ad accordi contrattuali, prevedono quote di riduzione dell’orario di lavoro, insieme a progetti di formazione presentati direttamente dai lavoratori, destinandovi risorse annue pari a 30 miliardi delle vecchie lire da ripartirsi con decreto interministeriale annuale. Il decreto in esame provvede alla ripartizione delle risorse per il 2013 ridotte di 600mila euro dal dl 5/2009.
Le risorse sono finalizzate alle iniziative, secondo le rispettive ripartizioni delle singole Regioni, da effettuarsi con il confronto con le parti sociali:

  • finanziamento di progetti presentati dalle imprese che (in base ad accordi contrattuali) prevedono quote di riduzione dell’orario di lavoro, anche per il contrasto dello stato di crisi occupazionale
  • finanziamento di progetti presentati direttamente dai singoli lavoratori.

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