Coesione sociale per una vera produttività

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Luca Berardo, amministratore di Casaoikos
Luca Berardo, ad Casaoikos e presidente Sercomated

Lo scontro ideologico sull’immigrazione, lo scandalo che pare senza fine di Roma Capitale, il venire meno della maggioranza al Senato, solo per citare gli ultimi eclatanti casi, hanno contribuito al crearsi di una pericolosa deriva nel clima politico del nostro Paese che ha portato al formarsi nuovamente di una certa nebbia sui contenuti e sull’agenda politica in generale. Questi eventi generano quindi il rischio di bruciare sul nascere i germogli di una certa qual ripresa così come le attese di una ripartenza che, seppur fragili, non si posso certo negare. Si deve quindi ripartire da un’attenzione ed una cura strategica e quotidiana verso la parte più produttiva del nostro Paese, ovvero quell’impresa che, nonostante tutto, ha saputo garantire comunque in questi anni la tenuta dell’Italia anche nel momento peggiore della sua storia. È purtroppo ancora sempre troppo forte la tentazione di far scadere il dibattito politico in guerriglie da cortile o in annunci populisti che hanno il solo effetto di deviare l’attenzione dal cuore delle questioni, abbiamo infatti bisogno di riposizionarci tutti sui temi importanti e degni del posto che il nostro Paese deve tornare nuovamente ad occupare. L’impresa italiana richiede a gran voce di poter avere finalmente un habitat favorevole agli investimenti e affinché questo avvenga, sarà banale come asserzione, ma serve un contesto nel quale funzionino le regole, nel quale le istituzioni siano efficaci ed efficienti e nel quale la burocrazia non sia un meccanismo infernale ed incomprensibile, ma sia al servizio di cittadini ed imprese stesse. È infatti evidente a tutti che se tutto ciò fosse sempre avvenuto nel nostro Paese, avremmo sicuramente avuto un flusso di investimenti dall’estero verso il nostro Paese nettamente superiore a quanto si è invece verificato. Questo condensato di buon senso sarebbe sicuramente capace da solo di dettare l’agenda delle priorità di qualunque tipo di esecutivo che comunque in primis, in un momento ancora così delicato, deve accuratamente evitare che si celino nelle affermazioni e, soprattutto nei fatti, anche minuscoli provvedimenti o segnali capaci di andare in senso opposto rispetto all’impresa o alla tanto agognata ripresa. Oggi sono finalmente maturi i tempi per avviare una sana e costruttiva discussione sul come rendere sostenibili e soprattutto strutturali i vantaggi che le nuove norme sul lavoro possono portare oltre che sulle modalità con le quali rendere produttivi per le aziende gli sgravi fiscali. Si deve aggredire oggi più che mai il cuneo fiscale, fino ad ora affrontato in modo superficiale, limitato e senza reale voglia di incidere veramente. Il tutto deve essere affrontato ponendosi però come obiettivo quella coesione sociale che nel nostro Paese è un elemento fondamentale per arrivare ad un vera produttività.

Dal confronto la saluzione per il paese
Two businessmen shaking hands and talkingImprese e sindacati devono oggi affrontarsi su basi nuove di confronto andando a riequilibrare il peso dei vari oneri tra accordi nazionali ed accordi aziendali, dal momento che tutti noi sappiamo bene che scommettere solo su una contrattazione aziendale può essere una soluzione praticabile per la grande azienda, ma di difficile applicabilità per l’esercito delle partita Iva nostrane.

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