Un ristorante a Firenze sfida gli artisti rinascimentali

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Se la Basilica di Santa Croce raccoglie in sé la magnificenza dei grandi artisti italiani, dalla parte opposta della medesima piazza l’ampliamento del ristorante Finisterrae le si accosta in maniera discreta, riconoscendone una volta di più la chiara maestosità.

Proprio dal contesto solenne in cui è inserito il progetto, scaturisce l’armonioso contrappunto, offerto all’interno dall’utilizzo sapiente dei materiali, prodotti da Il Casone, come la pietra forte fiorentina e il rovere scuro. Il gioco tra orizzontalità e verticalità è accentuato dal rivestimento delle pareti, costituito da lastre in giallo avorio con finitura superficiale seta, giuntate con lame in metallo e impreziosite dai nomi degli uomini d’arte e cultura che hanno fatto grande la città.

Se il rivestimento in lastre della parete interna richiama gli antichi mausolei, per il ricordo alle targhe memoriali nella disposizione orizzontale, di essi supera la staticità solenne trasformandosi in architettura dinamica, grazie alla sovrapposizione dei conci lapidei. Ciò dona gradevole respiro all’ambiente. La sensazione è accentuata dalla pavimentazione in pietra forte fiorentina, caratterizzata dalla lavorazione grezza ed esaltata dalla luce artificiale, contrapposta con eleganza ai soffitti dorati e alla loro levigatezza. Le fughe sottili riescono nell’intento di un piano omogeneo, senza apparente soluzione di continuità; tale scelta permette al materiale di spiccare ancor di più.

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