Proprio sulla base di questa idea di compenetrazione fra diverse aree culturali e discipline è stato concepito l’organismo architettonico, che Coop Himmelb(l)au ha interpretato come un’ibridazione fra la tipologia museale e quella di uno spazio urbano dedicato al tempo libero.
La mutazione, interazione e fusione di forme che andranno a costituire l’insieme del nuovo edificio, oltre a proseguire il lavoro di sperimentazione di Coop Himmelb(l)au alla ricerca di nuove tipologie, rispecchia sia l’esigenza di un uso più attivo e diretto dell’istituzione culturale rispetto ai musei tradizionali che quella di confrontarsi con la realtà frammentata del sito, situato nel cuore di Lione.
Il problema è stato risolto tramite un complesso formato da due entità architettoniche differenti, che si compenetrano a vicenda: un grande «cristallo» traspatente, orientato verso il centro urbano e concepito come accesso per i visitatori, e una «nube» dal rivestimento metallico, simboleggianti appunto la confluenza tra il noto e l’ignoto che viene mostrata all’interno.
Come in altre realizzazioni dello studio austriaco, per portare a compimento l’idea, basata su un’alternanza di forme fluide e spigolose, è stato necessario il ricorso a complesse strutture spaziali in acciaio, con pochi elementi di sostegno verticale di grandi dimensioni, che permettono di ottenere una continuità dello spazio urbano al di sotto dei giganteschi corpi di fabbrica dall’andamento fluttuante.
La superficie aperta al pubblico è di oltre 26mila mq e si sviluppa in continuità con il parco situato all’estremità meridionale dell’isola, creando un paesaggio innovativo fatto di rampe e superfici che mettono in connessione spazi interni ed esterni in una sequenza dinamica. All’interno, dove le varie sale si articolano su due livelli principali, sfruttando in alcuni punti la doppia altezza, è prevista un’alternanza di spazi espositivi scatolari e scuri ad altri dalla struttura più aperta.
Dopo la fine della collaborazione con l’impresa Bec Frère, inizialmente incaricata dei lavori, nel 2008, il cantiere del museo è stato affidato a Vinci nel gennaio 2010. Le società specializzate Smb e Renaudat Centre Constructions hanno preso in carico invece la produzione e l’assemblaggio delle imponenti strutture metalliche, per un totale di circa 6500 tonnellate. I lavori sono ripresi nella primavera del 2010, e la loro conclusione è prevista per il 2014.
Il cantiere: Musée Des Confluences
Collocazione geografica: Lione, Francia
Committente: Département du Rhône, Lione (rappresentato da Serl, Lione)
Progettazione architettonica: Coop Himmelb(l)au Wolf D. Prix, Helmut Swiczinsky + Partner
Collaboratori: Patriarche & Co (pianificazione), Mesa Workshop (esecuzione), Chabanne & Partenaires (Project Management), Jean Pierre Debray (pratiche estimative)
Consulenza costi: Mazet & Associés – Cubic
Progettazione strutturale: B+G Ingenieure, Bollinger und Grohmann GmbH – Francoforte, Germania
Progettazione strutturale (esecutivi): Coyne et Bellier, Lione, Vs_A, Lille
Sistemi Hvac: Itee-Fluides – Arnas, Francia
Sicurezza antincendio: Cabinet Casso & Cie, Parigi
Acustica: Cabinet Lamoureux, Parigi
Consulenza illuminotecnica: Har Hollands – Eindhoven, Olanda
Landscape Design: Egis aménagement, Lione
L’edificio in numeri
Concorso (primo premio): 2001
Inizio pianificazione: 2002
Inizio costruzione: 2006
Fine lavori prevista: 2014
Superficie lotto: 20.975 mq
Superficie netta: 26.700 mq
Slp: 46.476 mq
Importo complessivo lavori: 150 milioni di euro
Frequenza visitatori: 500.000/anno