Il dato giunge da Cittadinanzattiva che ha pubblicato il suo undicesimo rapporto nazionale sull’edilizia scolastica, indagine che ha riguardato 165 scuole di 18 regioni, a eccezione di Valle D’Aosta e Liguria, condotta attraverso 446 indicatori.
Per rimediare a questa situazione di scarsa manutenzione e di degrado Cittadinanzattiva ha chiesto al Governo di dar vita prontamente all’anagrafe degli istituti.
I dati della ricerca lanciano un allarme. In una scuola su sette ci sono lesioni strutturali evidenti, presenti in gran parte sulla facciata esterna dell’edificio, e il 20% delle aule presenta distacchi di intonaco e muffe, le infiltrazioni e l’umidità sono all’ordine del giorno rilevati quasi in un terzo dei bagni (31%).
Quest’anno il 39% delle scuole presenta uno stato di manutenzione inadeguato: lo scorso anno la percentuale si attestava al 20%.
Interventi di una certa consistenza, ovvero di tipo strutturale sono stati richiesti nel 34% delle scuole, ma solo in un caso su quattro l’ente proprietario è intervenuto tempestivamente e nel 14% dei casi l’intervento non è mai arrivato a buon fine. Si tratta di ritardi che pesano ancora di più se si pensa che il 67% degli edifici monitorati si trova in zone ad alto rischio sismico e il 12% in zone ad alto rischio idrogeologico.
Un dato positivo. Tra tanti dati negativi c’è una nota positiva: è migliorata la situazione delle certificazioni. Il 44% delle scuole possiede il certificato di agibilità statica, il 38% quello di agibilità igienico sanitaria e il 37% quello di prevenzione incendi. Dodici mesi fa solo un quarto delle scuole era in regola.
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