Condominio | Indagine

Tecnoborsa: indagine sulle famiglie italiane e il condominio

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A cura del Centro studi sull’economia immobiliare – Csei Tecnoborsa, la rilevazione presenta un apposito focus su Roma. È stato chiesto alle famiglie se nel periodo 2011-2013 il proprio condominio ha effettuato lavori di ristrutturazione: per il 35,6% sono state eseguite queste opere su facciate, il tetto/terrazza, le aree esterne e gli impianti elettrici.

Logo Tecnoborsa-240x128Ultimamente i condominii sono al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica e degli operatori del settore edile e Tecnoborsa >> affronta questo tema a un anno di distanza dall’entrata in vigore della nuova riforma.

L’Indagine 2014, che riguarda le famiglie italiane e il proprio condominio, è stata incentrata sull’assemblea come organo principe delle decisioni condominiali e sull’amministratore del condominio come figura centrale e garante della buona conduzione amministrativa e non solo dello stabile a lui affidato. Inoltre, è stato condotto un apposito approfondimento sulle famiglie romane.

Il 40% delle famiglie italiane vive in abitazioni facenti parte di un condominio e si tratta, dunque, di una realtà molto diffusa sul nostro territorio: a Roma il fenomeno riguarda il 32,2% delle 650 famiglie intervistate e il dato risulta più basso perché, probabilmente, incidono una forte presenza di edilizia popolare e un hinterland con edifici di piccolo taglio.
Per quanto concerne più da vicino la vita condominiale, l’organo preposto per tutte le decisioni è l’assemblea di condominio: è risultata prevalere la singola convocazione nel 41,1% dei condominii, il 30,4% nel caso di doppia convocazione e il 28,5% per i casi più frequenti. Quanto a tale frequenza, a Roma i valori sono rispettivamente: 43,5%, 26,3% e 30,1%.Condominio

Il 18 giugno 2013 è entrata in vigore la nuova riforma del condominio e, a circa un anno di distanza, solo il 48,9% delle famiglie ha dichiarato di conoscerla: anche a Roma sono il 49,8%.
Molto interessante è il dato sull’applicazione di alcune norme in ambito condominiale: il 54,1% ne dichiara il loro recepimento, sempre a fronte di un 25,1% disinformato e di un 20,8% che ne denucia la mancata applicazione. Nella Capitale il dato per quanto riguarda la non adozione delle norme è più basso, al 16,3%, fatto abbastanza incoraggiante per una grande città.

È stato chiesto alle famiglie intervistate se il proprio condominio (nel triennio 2011-2013) ha provveduto ad effettuare lavori di ristrutturazione ed è risultato che ben il 35,6% ha effettivamente eseguito tali opere: a Roma il dato è decisamente inferiore, 20,1%. In particolare, hanno riguardato la facciata (36,4%), il tetto/terrazza (32,9%), le aree esterne (20,3%) e la caldaia del riscaldamento centralizzato (15,8%); seguono in misura minore ascensore, balconi, impianto elettrico e scale. Nella Capitale sono prevalsi i lavori nelle aree esterne e alla caldaia, per un 33,3% a pari merito.
Probabilmente favorite dal protrarsi delle agevolazioni fiscali, anche a livello previsionale un 20,3% di famiglie ha in programma di eseguire ristrutturazioni nel proprio edificio nel prossimo triennio (a Roma si tratta solo dell’8,1%) e anche qui la facciata prevale al 53,3%, seguita con notevole divario dalle aree esterne al 18,1%, dalle scale al 13,8% e dai balconi a pari merito con tetti/tezzazze al 12,8%; più marginali risultano caldaia, ascensore e impianto elettrico.

Alla domanda circa l’adeguamento del condominio in materia di sicurezza degli impianti gli intervistati hanno risposto affermativamente al 93,8%, un dato elevato e, quindi, molto confortante grazie alla normativa vigente. Roma è abbastanza in linea con questa tendenza con il suo 91,4%.

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