Applicazione | Uretek

Consolidamento preventivo di un edificio industriale

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Per provvedere all’adeguamento normativo della struttura industriale è stato necessario effettuare opere di consolidamento del terreno di fondazione delle piastre, intervento che ha migliorato le caratteristiche meccaniche e idrauliche del terreno sottostante le piastre di appoggio sulle quali insistevano le autoclavi di un’azienda vinicola. Per la stabilizzazione dei terreni è stata utilizzata la resina Uretek Geoplus.

L’intervento Uretek si è svolto nell’arco di 5 giorni lavorativi impiegando più squadre operative.

Applicazione Uretek | Cantine Maschio a Visnà di Vazzola.

L’intervento ha interessato le piastre d’appoggio di 20 autoclavi installate presso lo stabilimento delle Cantine Maschio a Visnà di Vazzola, in provincia di Treviso.

Il problema

Per adeguare la struttura alla normativa vigente era necessario consolidare il terreno di fondazione delle piastre. Il committente si è rivolto a Uretek, titolare della tecnologia brevettata Deep Injections e delle speciali resine poliuretaniche Geoplus a rapida espansione e ad alta pressione di rigonfiamento.

La soluzione

Espandendosi, le resine hanno trasmesso al volume solido circostante un’azione di compattazione con conseguente aumento di capacità portante. L’intervento di ricompressione e consolidamento ha avuto lo scopo di migliorare le caratteristiche meccaniche e idrauliche del terreno sottostante 120 piastre di appoggio su cui insistevano le 20 autoclavi.

Fondazioni

La fondazione di ciascun silos è costituita da 6 piastre in acciaio di forma rettangolare e dimensioni pari a 0,60×0,80 m. Le piastre poggiano su una platea in calcestruzzo armato di spessore variabile da 0,55 a 0,60 m adagiata a sua volta su di un letto di ghiaia costipata di spessore complessivo compreso tra 0,60 e 1,20 m circa.

I carichi al piede, agenti su ciascuna piastra di ripartizione, delle dimensioni di 60×80 cm posta sulla platea (spessore 50 cm) alla base degli appoggi delle autoclavi in oggetto erano i seguenti:

  1. Caso statico, N max = 40 ton
  2. Slv, N max = 109 ton (a rottura)
  3. Sld, N max = 98 ton (esercizio).

Perforazioni e iniezioni

Le perforazioni, del diametro di 26 mm, eseguite attraverso la struttura di fondazione ed estese per una lunghezza massima di 3,10 m oltre lo spessore della stessa, sono state intervallate a distanze regolari.

In questo modo è stato possibile raggiungere con precisione tutto il volume cosiddetto “significativo”. Le iniezioni, per interessare tutto il volume del terreno da trattare, sono state realizzate posizionando in maniera alternata i condotti d’iniezione su differenti piani di profondità e sono state eseguite alle quote di 0,10 m, 1,10 m, 2,10 m e 3,10 m dal piano di posa della platea di fondazione.

Livellazione

Durante le operazioni d’iniezione della resina, per verificare il comportamento della struttura nei riguardi degli spostamenti verticali, si è fatto uso di strumentazione laser con precisione di +/-0,5 mm.

I ricevitori sono stati collocati su appositi supporti collegati rigidamente alle murature verticali mentre gli emettitori laser sono stati montati su un treppiede a debita distanza dal luogo di lavoro. Durante le operazioni d’iniezione è stato riscontrato un sollevamento uniforme della struttura in elevazione pari a 1-3 mm.

Prove penetrometriche

L’esito positivo dell’intervento è stato controllato mediante l’esecuzione di 20 prove penetrometriche dinamiche comparative (10 pre-iniezione e 10 post-iniezione) che hanno permesso di apprezzare l’incremento dei parametri meccanici dei volumi di terreno trattati con le iniezioni, come da progetto. L’intervento complessivo si è svolto nell’arco di 5 giorni lavorativi impiegando più squadre operative.

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