
Milena che cos’è Eu Bim Task Group e di cosa si occupa?
L’Eu Bim Task Group è una rete paneuropea co-finanziata dalla Commissione europea, fondata nel gennaio 2016. Comprende attualmente rappresentanti di 23 paesi europei. Originariamente il gruppo è stato fondato come piattaforma di scambio per gli appalti pubblici e i responsabili politici per condividere l’esperienza delle migliori pratiche, per identificare gli obiettivi comuni e per scambiare le conoscenza per realizzare il Bim con successo. I nostri obiettivi comuni sono: fornire un valore maggiore agli investimenti pubblici, aumentare l’apertura, l’equità, la competitività e la produttività, stimolare l’innovazione e la crescita nei settori dell’edilizia e del digitale nell’Unione.
Qual è il rapporto tra Eu Bim Task Group e le norme Iso sul Bim?
Attualmente vi è solo un sostegno informale attraverso i membri del gruppo di lavoro Eu Bim. Nel nostro attuale piano per le attività future, forniamo un sostegno diretto al lavoro di normazione dell’Ue e all’adozione di norme aperte. Un obiettivo a breve termine è la rapida adozione della norma Iso 19650 in Cen/Tc 442. Un compito a lungo termine è quello di valutare le rispettive necessità e requisiti per gli standard Cen e garantire la loro rapida attuazione. Il Bim Task Group intende inviare dei propri rappresentanti ai gruppi di lavoro competenti per garantire un rapido progresso del lavoro di standardizzazione.
A che punto siamo con la norma europea e quali pensa siano i tempi di applicazione?
Attualmente ci aspettiamo una pubblicazione di Iso 19650 entro la fine di novembre. Tramite l’accordo di Vienna, ci sarà un’adozione automatica da parte del Cen.
Perché oggi è conveniente usare il Bim e quali saranno gli sviluppi futuri?
Il Building Information Modelling è un metodo basato sui dati digitali. Attualmente è considerato lo sviluppo digitale più incisivo nel settore edile. Offre enormi opportunità per migliorare e ottimizzare tempi e costi grazie a una migliore coordinazione e trasparenza nelle comunicazioni. Il Bim ci aiuta ad avere una produzione più veloce in fase di costruzione, minori costi di manutenzione, quindi un migliore rapporto qualità-prezzo oltre a un aumento della produttività. Il settore edile dell’Ue rappresenta il 9% del Pil dell’Ue (Ue 28) e impegna il più alto numero di addetti in Europa. Uno studio di McKinsey, che si è occupato di redigere le previsioni sul tema nel Regno Unito, ha rivelato che una più ampia adozione di questo processo sbloccherà 15-25% di risparmio per il mercato globale delle infrastrutture al 2025. Nel mercato dell’Ue, anche un aumento del 10% dell’efficienza farebbe risparmiare a livello industriale 130 miliardi di euro. Inoltre vediamo grandi potenzialità per affrontare le questioni ambientali e sociali attraverso il Bim e la relativa digitalizzazione del settore edile: migliorare l’impronta di carbonio (ndr: è un parametro che viene utilizzato per stimare le emissioni gas serra causate da un prodotto, da un servizio, da un’organizzazione) e le prestazioni energetiche dei beni e delle città, contribuendo a ridurre lo spreco e, cosa più importante, come può il Bim migliorare la salute e il benessere dei residenti o degli utenti.
Intervista a cura di Antonio Ortenzi