Focus Saie Bologna 2024 | Enti e Associazioni

Paola Marone, Federcostruzioni. Riqualificazione del patrimonio immobiliare, grande occasione per la filiera

Paola Marone è Presidente di Federcostruzioni, in occasione dell’avvicinarsi del Saie 2024 lei abbiamo rivolto alcune domande.

 

Nell’ambito del Saie 2024 che riserva spazi di approfondimento anche alla Direttiva dell’Ue sulle Case Green, quali proposte avanza in merito Federcostruzioni?

Paola Marone (Foto Federcostruzioni)

Siamo consapevoli di giocare un ruolo centrale nel raggiungimento degli obiettivi previsti dalla Direttiva, che richiederà la messa in campo di un ventaglio di strumenti e risorse sia nazionali che europee per il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici e la progressiva decarbonizzazione. Gli obiettivi posti sono per noi molto costosi e complessi, ma rappresentano anche l’occasione per un Piano di rigenerazione urbana da affrontare con una visione interdisciplinare e integrata. È indispensabile predisporre risorse pubbliche, anche derivanti da fondi europei,per supportare gli investimenti necessari alla filiera industriale delle costruzioni per sostenere i processi di decarbonizzazione e contenimento dei costi energetici per la competitività e la tutela del Made in Italy. Vanno valorizzati i prodotti italiani, come, in parte, fanno i Cam (Criteri ambientali minimi) Edilizia e il nuovo Codice degli appalti, dando un indirizzo che però manca di riferimenti e pesi che lo rendano ineludibile nella pratica degli appalti. L’introduzione di una preferenza nello sviluppo delle opere pubbliche per la provenienza italiana o europea dei materiali da costruzione rappresenta un passo fondamentale, ma confidiamo ora in un’azione più decisa.

 

La Direttiva può a suo avviso favorire l’attenzione delle imprese e della filiera nei confronti della sostenibilità e dell’Esg?

Certamente e lo dimostrano i tanti progetti concreti, e le buone prassi anche a livello territoriale, che iniziamo ad utilizzare, ad esempio, le iniziative nel settore cemento, in cui le imprese hanno condiviso una strategia con obiettivo la carbon neutrality e si basa sulle tecnologie di cattura, stoccaggio e riutilizzo della CO2 come materia prima base per prodotti chimici o combustibili sintetici. Serve, inoltre, attuare rapidamente il meccanismo Cbam di aggiustamento delle emissioni di carbonio alle frontiere Eu per evitare la concorrenza sleale da paesi terzi in quanto il Carbon border adjustment ad oggi prevede misure che tarderanno ad entrare in vigore con nessun pagamento prima del 2026, assolutamente insufficienti per proteggere la competitività dell’industria nazionale dalle importazioni da paesi extra-Ue, e non ammettono nessuna misura compensativa per le esportazioni, con conseguenze enormi sul valore del made in Italy nel mondo.

 

Federcostruzioni, realtà per sua natura espressione della filiera del costruito, è impegnata per favorire il dialogo tra pubblico e privato?

Cerchiamo di dare voce a una lunga filiera che include tante realtà come la progettazione, i produttori di materiali, di impianti, di macchinari oltre che le imprese di costruzione. Avanziamo, quindi, nei confronti del decisore pubblico istanze che sono espressione dell’intero sistema produttivo dell’edilizia, con l’obiettivo di fornire alle istituzioni soluzioni e proposte utili alla crescita del paese, nel segno dell’innovazione e della sostenibilità, sociale e ambientale.

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