Annunciato dal Governo un emendamento alla Legge di Stabilità 2015 che predispone un Piano nazionale per la rigenerazione e riqualificazione delle aree urbane degradate, con un investimento di 50 milioni per il 2015 e altri 150 per il 2016 e il 2017. Stabiliti, nel medesimo emendamento, anche i criteri di attuazione di un’attività che parte dalla proposta sul “rammendo delle periferie” elaborata dall’architetto Renzo Piano.
Entro il 30 settembre 2015 i comuni dovranno elaborare e trasmettere (secondo le modalità che verranno specificate da un apposito bando) i progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana costituiti da un insieme coordinato d’interventi al fine di contrastare e ridurre i fenomeni di tensione abitativa e degrado sociale. Un Nucleo tecnico per la riqualificazione e rigenerazione delle aree degradate, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, valuterà i progetti secondo i seguenti criteri: capacità di ridurre il disagio abitativo e il degrado sociale; miglioramento del decoro urbano, in particolar modo per ciò che concerne il riuso e la rigenerazione dell’edificato; la tempestività cantierabilità dell’intervento; il coinvolgimento di capitali privati oltre che pubblici. Il Piano dovrebbe, nelle intenzioni del Governo, dare l’avvio a una seria politica di sviluppo delle città e rigenerazione delle periferie. Tuttavia, già si levano i primi cori di dissenso soprattutto dal Consiglio nazionale degli architetti che giudica il piano buono nelle intenzioni, ma pessimo nell’attuazione.

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