Dalla tradizione artigianale di Cava de’ Tirreni a un dialogo sempre più aperto con il design contemporaneo: le collezioni firmate Ma.Vi. Ceramica raccontano storie di materia, grafica e territorio. Ogni piastrella è un elemento narrativo capace di trasformare pareti e pavimenti in superfici espressive, dove si incontrano memoria, progetto e visione.

Striche: il ritmo visivo delle lamelle
Design: Studio Ruga.Perissinotto
La collezione Striche nasce dalla volontà di Alessandro Ruga e Carlotta Perissinotto di tradurre la verticalità del segno in una composizione bidimensionale. Due colori affiancati – uno per il fronte del decoro, l’altro per lo spessore della listella – restituiscono un effetto di sovrapposizione continua, come lamelle che si rincorrono.
L’inserimento di piastrelle prive di decoro crea vuoti ritmici, interrompendo la ripetizione e donando profondità. Il segno della pennellata vietrese si fonde con un linguaggio grafico contemporaneo, rendendo questa collezione un perfetto equilibrio tra radici e innovazione.
Torricini: architettura che si fa segno
Design: Studio Cale
Torricini è l’omaggio ceramico al Palazzo Ducale di Urbino. La sua facciata affacciata sulla valle, incorniciata da due torri cilindriche e ritmata da logge sovrapposte, si traduce in moduli geometrici astratti che evocano architettura e storia.
Le piastrelle, nate da un progetto di Cale | Gambioli & Partners, permettono composizioni libere o narrative, aprendo spazi a infinite configurazioni visive. Un dialogo tra heritage e contemporaneità che affonda le radici nel Montefeltro.
Alfabètile: lettere, pattern, identità
Design: Daniele Della Porta, Clara Nardiello
Nata per celebrare i 100 anni del Bauhaus, Alfabètile è oggi un’icona del catalogo Ma.Vi. Un alfabeto ceramico dipinto a mano, in bilico tra l’artigianalità vietrese e l’estetica mitteleuropea, pensato per scrivere, decorare e comunicare.
Le lettere compongono parole e messaggi, ideali per spazi commerciali e identitari. Ma sono anche segni grafici da cui nascono pattern astratti e combinazioni visive inesauribili. I 10 colori disponibili moltiplicano le possibilità espressive.
Calici: il calice come segno astratto
Design: Studiocharlie
Un esercizio di stilizzazione estrema dà forma alla collezione Calici, ispirata al profilo del bicchiere da vino, ma restituita tramite linee rette e superfici divise.
Le piastrelle generano una dinamica visiva sulla parete, grazie alla scomposizione in campiture di colore che interagiscono con le fughe. Cinque modelli combinabili per un’estetica astratta ma fortemente evocativa.
Solchi Tattile: la ceramica che si guarda e si tocca
Design: Rasna Studio
Solchi è una collezione che nasce da un’intuizione grafica ma si concretizza anche nel tatto. Le sue due anime – Grafica e Tattile – propongono segni che ricordano incisioni primitive, giochi infantili sulla sabbia o solchi tracciati dagli aratri.
Frutto di un’attenta ricerca sulle tecniche vietresi, la collezione esprime una sensibilità materica profonda, in equilibrio tra vista e percezione sensoriale.

Tartan: la ceramica che indossa il tessuto
Design: Giuseppe Oliva
Ispirata al celebre tessuto delle Highlands scozzesi, Tartan traduce l’intreccio di fili in una grafica geometrica fatta di quadri e linee. Una fantasia universalmente riconoscibile, che attraversa moda, estetica punk e interior design.
La ceramica diventa così una trama visiva da comporre con rigore o ironia, in spazi contemporanei dove pattern e memoria si incontrano.