Flussi migratori e nuove tendenze abitative

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Aumentano i residenti delle grandi città che acquistano casa nell’hinterland. Milano, Roma, Napoli e Torino guidano il trend, spinte da prezzi elevati e nuove esigenze di qualità della vita.

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Il 2024 conferma un mercato immobiliare in trasformazione, con i residenti delle metropoli sempre più orientati verso l’hinterland. Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, i comuni capoluogo hanno registrato 224.275 compravendite, in aumento dell’1,3% rispetto al 2023, mentre i comuni non capoluogo hanno raggiunto 495.303 transazioni, segnando lo stesso incremento percentuale.

Le analisi del Gruppo Tecnocasa mostrano un trend netto: la quota di chi lascia le grandi città per acquistare nell’hinterland è passata dal 18% del 2019 al 24,6% nel 2024. Di conseguenza, gli acquisti effettuati da chi resta in città sono calati al 64,3%, ben al di sotto del 74,4% registrato solo cinque anni fa.

A trainare questo fenomeno sono soprattutto Milano, Roma, Napoli e Torino. Nel capoluogo lombardo si sale al 28,5% degli acquisti fuori città (+7,3% in sei anni), a Roma si arriva al 13,8%, a Napoli al 27% e a Torino addirittura al 41,8%. Le ragioni variano: a Milano e Roma pesano i prezzi, cresciuti in maniera importante – nel capoluogo lombardo addirittura del 37,1% in sei anni – mentre a Torino prevale la ricerca di una migliore qualità abitativa. Oggi Milano resta la città più cara d’Italia con 4.462 € al mq, seguita da Roma con 3.169 € al mq.

Le differenze tra Nord e Sud: prezzi e qualità della vita

Lo scenario cambia radicalmente se si osservano altre città italiane. A Palermo, Bari e Genova la percentuale di acquisti nell’hinterland resta molto bassa, rispettivamente 7,4%, 10,8% e 11,2%, con una concentrazione di compravendite in città tra l’80% e il 90%. Qui incidono i prezzi medi più bassi: 1.136 € al mq a Palermo, 1.654 € a Bari e 1.121 € a Genova. Nel capoluogo ligure pesa inoltre la natura turistica di molti comuni provinciali, che determina quotazioni più alte. Nonostante ciò, anche Genova ha mostrato nel 2024 un incremento degli spostamenti verso la provincia.

Diverso il quadro di Verona, Firenze e Bologna, dove si registra un calo degli acquisti fuori città rispetto al 2019. Bologna resta però un caso particolare: quasi la metà dei residenti sceglie la provincia (43,4%), mentre il 16,8% si orienta verso altre province emiliane e il 2,7% si spinge in altre regioni.

Il bilancio finale è quello di un’Italia in cui la geografia abitativa si ridisegna: i centri urbani restano attrattivi, ma i costi elevati e la ricerca di spazi migliori spingono sempre più persone a immaginare il proprio futuro nell’hinterland, con effetti destinati a incidere profondamente sul mercato immobiliare dei prossimi anni.

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