Sistema pavimento: formazione e certificazione per il futuro dei posatori

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Le principali associazioni del settore hanno lanciato un messaggio unitario: il posatore deve essere riconosciuto come professionista qualificato, con competenze certificate e un percorso formativo strutturato
Da sinistra: Stefano Macale, Luca Berardo, Giovanni Grondona, Mariangela Marconi, Michele Bottoni, Giovanni Lovato, Pietro Belloni (foto di fralemarch)

Il mondo della posa è arrivato a un punto di svolta. Nel corso di Cersaie 2025, il convegno “Una professione da riconoscere: la figura normativa del posatore” ha acceso i riflettori su un tema che tocca il cuore dell’edilizia italiana: il riconoscimento ufficiale di una figura troppo a lungo sottovalutata. L’iniziativa, ospitata all’interno della “Città della Posa”, ha riunito le principali associazioni di categoria in un confronto che per la prima volta ha restituito una voce corale e compatta al settore.

Una filiera che fa squadra

Luca Berardo, presidente di Assoposa, ha evidenziato come il pavimento non possa più essere visto come un prodotto isolato, ma come un sistema complesso che coinvolge materiali, tecnologie e professionalità differenti. «Quando parliamo di posa non parliamo solo di un’operazione tecnica – ha spiegato – ma di un processo che integra più competenze e che rappresenta la condizione minima per garantire qualità, affidabilità e sicurezza». Per Berardo, la certificazione degli operatori non è più un’opzione, ma un passaggio obbligato: un percorso che il mercato chiede e che diventerà sempre più un requisito imprescindibile.

Un concetto ripreso da Giovanni Lovato, vicepresidente nazionale di Anaepa Confartigianato Edilizia, che ha collegato la questione del riconoscimento professionale alla più ampia sfida della formazione. «Le nostre imprese – ha osservato – non devono limitarsi a saper fare il lavoro, ma devono anche sapersi muovere dentro un ecosistema complesso fatto di normative, innovazione tecnologica e nuove esigenze di mercato. Per questo la qualificazione non riguarda solo il cantiere, ma diventa cultura d’impresa, valore economico e garanzia di sviluppo sociale».

Da sinistra: Stefano Macale, Luca Berardo, Giovanni Grondona, Pietro Belloni, Giovanni Lovato, Mariangela Marconi, Michele Bottoni (foto di fralemarch)

La formazione come chiave di svolta

Il tema della formazione è stato al centro anche dell’intervento di Stefano Macale, direttore di Formedil, che ha ricordato il ruolo decisivo delle scuole edili diffuse su tutto il territorio nazionale. «Regolamentare le professioni non è un esercizio teorico – ha detto – ma un modo per garantire qualità ai committenti e dignità agli operatori. Nei nostri centri di formazione già oggi si costruiscono percorsi qualificanti, in linea con i Criteri Ambientali Minimi e con i bandi del Pnrr, che richiedono competenze certificate come requisito di accesso. È la dimostrazione che il futuro del settore passa da qui».

Un tassello importante lo ha aggiunto Mariangela Marconi, presidente di Conpaviper, che ha posto l’accento sulla necessità di un approccio più ampio alla formazione, capace di coinvolgere non solo i posatori ma anche capisquadra e tecnici commerciali. «La qualità – ha spiegato – si costruisce lungo tutta la catena del valore. Se chi vende non conosce le caratteristiche del prodotto e chi posa non è formato adeguatamente, il rischio di errori cresce in maniera esponenziale. E a pagarne il prezzo è tutto il comparto. Per questo serve un salto culturale che chiuda il cerchio tra progettazione, vendita e posa, restituendo coerenza e solidità al sistema pavimento».

Dalla prospettiva dei pavimenti in legno, Pietro Belloni, presidente di Aippl, ha ribadito come la qualità non sia mai il risultato del solo materiale, ma di un insieme di fattori in equilibrio. «Il pavimento in legno – ha sottolineato – vive se è inserito in un contesto che funziona: massetto, impianto radiante, impermeabilizzazione. Senza questa visione sistemica, anche il prodotto migliore perde valore. È per questo che regolamentare la professione del posatore significa innalzare l’intero comparto, non solo sul piano economico, ma anche culturale».

Norme, garanzie e nuove consapevolezze

Dal fronte delle impermeabilizzazioni, Giovanni Grondona Viola, presidente di Assimp Italia, ha portato l’esperienza di un settore che già da tempo si è dotato di norme specifiche, come la Uni 11333/12, che prevedono la certificazione degli operatori come requisito indispensabile per il rilascio della garanzia postuma decennale. «Abbiamo dimostrato – ha detto – che regole chiare e percorsi certificativi riducono i rischi, abbassano i costi assicurativi e tutelano i committenti. È un modello che può e deve essere esteso a tutta la filiera della posa».

Un approccio che trova riscontro anche nel lavoro del Consorzio Q-Rad, rappresentato dal presidente Michele Bottoni, che ha richiamato la necessità di ripartire dopo il ritiro della norma Uni 11741 sulla figura dell’installatore di sistemi radianti. «Abbiamo deciso di dare vita a un patentino Q-RAD aggiornato alle ultime tecnologie – ha spiegato – uno strumento concreto per garantire competenze certificate e formazione continua. Ma soprattutto un modello che potrebbe ispirare l’intera filiera, spingendo verso standard condivisi e percorsi di qualificazione unificati».

Una nuova narrazione per attrarre i giovani

Il filo conduttore emerso dagli interventi è stato chiaro: senza una nuova narrazione, capace di comunicare il valore e la dignità della professione, sarà difficile attrarre nuove generazioni. Il rischio, hanno concordato i relatori, è di lasciare spazio a operatori improvvisati, con conseguenze negative per la qualità delle opere e per l’immagine stessa del settore.

La tavola rotonda di Bologna ha così segnato un passaggio importante: per la prima volta, le diverse anime del “sistema pavimento” hanno fatto fronte comune, superando divisioni storiche e costruendo un percorso condiviso. L’obiettivo è trasformare il posatore da semplice esecutore a professionista riconosciuto, garante di qualità, sicurezza e innovazione.

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