Rete Irene. Stati Generali del Rinnovamento Energetico 2025

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Si è svolta a Base Milano la seconda edizione degli Stati Generali del Rinnovamento Energetico promossa da Rete Irene, il network di imprese specializzate nella riqualificazione energetica. Presentati dati, progetti e soluzioni per accelerare la transizione energetica in Italia.

Stati Generali del Rinnovamento Energetico 2025. Da dx Virginio Trivella, Manuel Castoldi e Mario Tramontin (foto Rete Irene)

Presso Base Milano si è tenuta la seconda edizione degli Stati Generali del Rinnovamento Energetico, l’appuntamento annuale promosso da Rete Irene, rete che riunisce 15 aziende italiane e 8 partner industriali attivi nel settore della riqualificazione energetica degli edifici.

Gli Stati Generali Rete Irene ha rappresentato un importante momento di confronto tra istituzioni, imprese e professionisti per discutere in modo concreto le sfide della transizione energetica nel patrimonio edilizio esistente e delineare le strategie per un futuro più sostenibile.

All’apertura dei lavori ha partecipato anche Enrico Zanetti, consigliere del Ministro dell’Economia e delle Finanze che ha dichiarato: «La proposta fatta da Rete Irene è seria, solida e può essere presa in considerazione perché si fa carico di trovare le risorse economiche per attuarla e certamente rappresenta un passo concreto verso una riqualificazione edilizia più efficiente e sostenibile. È una visione che coniuga innovazione e responsabilità, offrendo strumenti chiari per favorire interventi di qualità e garantire benefici reali ai cittadini e alle imprese, in un contesto in cui serve pragmatismo e un attento uso delle risorse disponibili».

Rete Irene presenta il futuro dell’efficienza energetica

Nel periodo 2021-2025, Rete Irene ha realizzato 230 interventi di rinnovamento profondo, per un valore complessivo di 297 milioni di euro.

Questi progetti, che includono opere di riqualificazione energetica e sismica, consentono ogni anno un risparmio di 32,6 milioni di kWh di energia primaria da fonti fossili, contribuendo in modo tangibile alla riduzione delle emissioni e alla sostenibilità ambientale.

«Agli Stati Generali 2025 ancora una volta Rete Irene ha assunto una posizione forte e chiara sul proprio mercato di riferimento, supportando professionisti ed industrie e mettendo al centro della propria agenda tutti gli elementi chiave per poter governare il mercato e trasformare le occasioni in opportunità: incentivi, conto termico 3.0, gestione dell’energia, direttiva EPBD, attenzione all’ambiente, cura del valore patrimoniale delle famiglie e strumenti di finanza innovativi. Questi gli argomenti principali trattati e approfonditi oggi con il chiaro ed unico obiettivo: il rinnovamento energetico e sismico del patrimonio edilizio esistente deve tornare al centro del dibattito e del dialogo con le nostre istituzioni. Oggi la filiera ha dato un segnale forte ed ha fatto comprendere la sua rilevanza a supporto del futuro dell’intero paese». Manuel Castoldi, presidente di Rete Irene.

Fiscalità, incentivi e nuove prospettive per la transizione

Durante la tavola rotonda, i relatori hanno affrontato il tema dell’incapienza fiscale e dei possibili strumenti per superarla.

È emerso che, in base alle attuali regole Eurostat, le opzioni della cessione del credito e dello sconto in fattura non saranno più percorribili, rendendo necessario un nuovo modello di incentivo compatibile con i vincoli europei.

Il dibattito ha inoltre evidenziato l’importanza di politiche stabili e misure strutturali, come la Direttiva Epbd e il Conto Termico 3.0, che prevede contributi a fondo perduto fino a 920 milioni di euro annui per pubbliche amministrazioni, privati e terzo settore.

«Il cambiamento non accade da solo, ma grazie a persone che credono nel proprio lavoro, nella collaborazione e nel futuro. Agli Stati Generali il nostro intento è quello di andare oltre la descrizione dei problemi: vogliamo costruire soluzioni concrete e condivise. Solo unendo competenze, visione ed entusiasmo possiamo trasformare le idee in risultati reali». Mario Tramontin, Vicepresidente di Rete Irene

Rete Irene: esempi di best practice

Ampio spazio è stato riservato alla presentazione di casi concreti di riqualificazione energetica nel settore residenziale e nel terzo settore, con testimonianze dirette di amministratori, tecnici e rappresentanti di fondazioni e associazioni.

Gli interventi hanno dimostrato come la combinazione di detrazioni fiscali e incentivi mirati possa generare risparmi energetici fino al 58%, migliorando al contempo il comfort abitativo.

La certificazione CasaClima è emersa come garanzia di qualità e sostenibilità, attestando la riduzione del fabbisogno energetico e l’allineamento ai criteri europei.

Il terzo settore protagonista del rinnovamento

Uno dei temi centrali degli Stati Generali è stato il ruolo del terzo settore come modello virtuoso di intervento sostenibile.
Tra i casi più significativi:

  • Rsa Bellani di Monza e Croce Rossa di Bergamo, con un risparmio energetico superiore al 50% e oltre 4.800 m² di superfici coibentate.
  • Casa Cambiaghi di Monza, con un miglioramento del 40% in termini di efficienza energetica.
  • Istituto Geriatrico Vergani e Bassi di Gorgonzola, dove l’intervento ha ridotto del 66% il fabbisogno energetico e aumentato la sicurezza sismica.

Questi esempi dimostrano come la riqualificazione energetica possa generare benefici economici, ambientali e sociali, contribuendo a un miglioramento reale della qualità della vita e alla tutela delle comunità più fragili.

«Gli Stati Generali della Riqualificazione Energetica 2025 hanno confermato che, nonostante il clima di instabilità e i ritardi che caratterizzano questa fase, nel Paese esiste una forte domanda di chiarezza, stabilità e visione. Il confronto tra mondo istituzionale, imprese e società civile ha mostrato che la transizione energetica non è in discussione: va solo rimessa sui binari giusti, con regole più stabili, strumenti più accessibili e politiche capaci di coinvolgere tutti, non solo chi può permetterselo. Dalla discussione è emersa una convergenza importante: servono proposte concrete e un approccio più equo e pragmatico per rilanciare la rigenerazione del patrimonio edilizio. La proposta di emendamento alla Legge di Bilancio 2026 che abbiamo illustrato va in questa direzione: costruire un quadro di incentivi e finanziamenti che renda finalmente possibile, per tutti, partecipare alla transizione energetica». Virginio Trivella, coordinatore del comitato scientifico di Rete Irene

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