Per un’intera giornata Genova è diventata crocevia del dibattito architettonico internazionale grazie a “Natural Intelligence”, l’evento firmato Area (rivista di architettura del Gruppo Tecniche Nuove) che ai Magazzini del Cotone ha riunito sei progettisti di fama mondiale per interrogarsi sul rapporto tra città, paesaggio e innovazione progettuale, nel segno dell’equilibrio tra creatività umana e strumenti digitali.
Il convegno, svoltosi al Porto Antico il 2 dicembre 2025, ha visto la partecipazione di un pubblico ampio e trasversale – professionisti, imprese, studenti e accademici – confermandosi come luogo privilegiato di confronto sui temi del progetto contemporaneo.
A introdurre i lavori sono stati Ivo A. Nardella, Presidente di Senaf – Gruppo Tecniche Nuove, Francesca Coppola, assessora all’Urbanistica del Comune di Genova, e Francesca Salvarani, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Genova, che hanno richiamato l’urgenza di ripensare la città in chiave sostenibile, resiliente e inclusiva.
Subito dopo, il direttore de Il Secolo XIX Michele Brambilla ha delineato i temi del dibattito, mentre Marco Casamonti, co-founder dello studio Archea Associati e direttore responsabile di Area, ha definito l’appuntamento come una piattaforma di dialogo tra visioni progettuali differenti.
Dialoghi tra progettisti: visioni a confronto
La giornata si è articolata in tre panel, ciascuno basato su un confronto diretto tra due progettisti. Nel primo, Gianfranco Toso, in rappresentanza dello studio Fuksas, e Odile Decq hanno discusso le potenzialità dell’intelligenza artificiale come strumento da “educare” e come opportunità evolutiva, pur ribadendo l’irrinunciabile valore dell’autorialità umana e della “necessità di un equilibrio tra intelligenza naturale e artificiale”.

A seguire, Benedetta Tagliabue ha portato l’attenzione su un’architettura profondamente umana, capace di affrontare la complessità urbana attraverso creatività e sensibilità. Ha ricordato progetti che “fanno molto con poco” – dal Mercato di Santa Caterina di Barcellona al Parco del Mare di Rimini – fino alle trasformazioni urbane di Shanghai e ai processi di rinaturalizzazione che oggi guidano molte metropoli globali.

Nel panel conclusivo, Gong Dong e Louisa Hutton hanno affrontato il dialogo tra architettura, natura e cultura. Dong ha evidenziato il ritorno della cultura progettuale cinese verso le proprie radici e la coappartenenza con il paesaggio naturale, mentre Hutton ha insistito sull’esperienza corporea dello spazio, sull’uso analogico del colore e sul valore della memoria, ricordando come l’architettura resti, prima di tutto, “un fatto umano”.
Creatività umana e responsabilità futura
Il filo rosso della giornata è stato il riconoscimento della creatività umana come matrice essenziale del progetto: una creatività che osserva i processi biologici ed ecologici per guidare un’architettura capace di coniugare natura e tecnologia e di assumersi responsabilità verso scenari futuri più sostenibili.
Il contributo di Martin Gran (Snøhetta) ha invece introdotto il tema dell’emozione come componente imprescindibile del progetto: citando il National September 11 Memorial Museum Pavilion, ha sottolineato come nessuna tecnologia possa sostituire “la comprensione emotiva e la profondità psicologica necessarie per interpretare luoghi con un forte carico simbolico”.
Un concetto ribadito anche da Marco Casamonti, che ha spiegato: «L’evento nasce dall’esigenza di riflettere su come l’intelligenza artificiale stia trasformando il nostro mestiere senza però intaccare l’autorialità dell’opera. L’IA è uno strumento di supporto, capace di ordinare dati e di metterli al servizio dell’esperienza e dell’ideazione dell’architetto, ma non va confusa con il fine ultimo del progetto: far abitare bene le persone, creare luoghi che generino qualità della vita. Oggi l’IA non è in grado di sostituire il processo progettuale, ma è necessario interrogarci sui limiti e le opportunità di una tecnologia che può ampliare le possibilità dell’architettura, mantenendo al centro la responsabilità e la visione umana. Ed è stata proprio questa indagine il fulcro dei dialoghi con i progettisti presenti».
A testimoniare l’importanza dell’iniziativa, il patrocinio dell’Università di Genova e dell’Ordine degli Architetti, oltre al supporto dei media partner ufficiali del Gruppo Tecniche Nuove: Area, Area Interior, Arketipo, Ambiente Cucina, Hotel Domani, Il Commercio Edile, Imprese Edili, Serramenti Design e Componenti, Macchine Edili. Sponsor ufficiali dell’evento sono stati BTicino, Catellani&Smith, Dieffebi, Eclisse, Eco Contract, FerreroLegno, Fima Carlo Frattini, Flexus, Florim, iGuzzini, Ideal Work, Map Carpenteria Metallica, Resstende, Sundar Italia, USM Modular Furniture, Velux e Volteco.



