Demanio. A Latina firmato il Piano Città degli immobili pubblici

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L’Agenzia del Demanio e il Comune di Latina sottoscrivono il Piano Città degli immobili pubblici per la rigenerazione urbana di 11 beni tra statali e comunali. Focus su rigenerazione, sostenibilità e valorizzazione del patrimonio storico-culturale.

Latina (foto Emanuela Gasbarroni)

L’Agenzia del Demanio, rappresentata dal direttore Alessandra dal Verme, e il Comune di Latina, nella persona del Sindaco Matilde Celentano, hanno sottoscritto il Piano Città degli immobili pubblici, strumento programmatico finalizzato alla valorizzazione e riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico secondo criteri di sostenibilità ambientale e rigenerazione territoriale integrata.

L’accordo prevede la messa a sistema delle risorse immobiliari statali e comunali attraverso un processo di pianificazione condivisa, con possibilità di coinvolgimento di operatori privati per interventi di valorizzazione secondo modelli di partenariato pubblico-privato.

Visione strategica e obiettivi del Piano Città

Il Piano Città degli immobili pubblici di Latina si struttura a partire dall’analisi delle caratteristiche identitarie del territorio, valorizzando la componente storico-culturale della città e le potenzialità legate al sistema turistico del litorale tirrenico e dei borghi storici della pianura pontina.

Gli obiettivi strategici dell’intervento comprendono il potenziamento dei servizi culturali, la creazione di nuovi spazi di aggregazione sociale e lo sviluppo di un modello integrato che coniuga mobilità sostenibile, ecoturismo e rigenerazione del tessuto urbano, con conseguente generazione di valore economico, culturale, ambientale e sociale.

«La città di Latina possiede un patrimonio storico e identitario che merita di essere riscoperto e valorizzato. La collaborazione tra Istituzioni, che ha ispirato il disegno complessivo del Piano città degli immobili pubblici, consente di integrare fabbisogni e strategie in una visione complessiva capace di collegare il sistema degli interventi con i più ampi obiettivi di sviluppo del territorio. L’intento è quello di progettare e realizzare operazioni di riqualificazione degli immobili pubblici per generare qualità ambientale, attrattività, benessere sociale e rigenerazione urbana, per accelerare le dinamiche di sviluppo culturale e turistico della città e accentuare i processi di condivisione e partecipazione. Simbolico il progetto sull’immobile ex Te.TI., un tempo luogo di innovazione che ha segnato la vita quotidiana di milioni di cittadini: proprio qui venne realizzato il primo gettone telefonico a tre scanalature. Diventerà un vero e proprio polo culturale, punto di incontro per studiosi e cittadini dove si integrano memoria, cultura, innovazione e partecipazione. Gli stessi principi guidano la messa in rete e la rigenerazione dei Borghi storici della pianura pontina a iniziare dal Borgo San Michele e da quello di Fogliano che diventeranno spazi di identità e condivisione». Alessandra Dal Verme, Direttore dell’Agenzia del Demanio.

Portfolio immobiliare e interventi prioritari

Il Piano Città seleziona un primo portafoglio di 11 immobili, suddivisi tra 6 beni di proprietà statale e 5 di proprietà comunale, con possibilità di integrazione progressiva di ulteriori asset immobiliari attraverso il coinvolgimento di enti e istituzioni del territorio.

Immobili statali:

  • Ex Te.TI
  • Villa Caetani
  • Casino Inglese
  • Palazzo Key
  • Ex Casa Cantoniera Latina 2
  • Ex Caserma dei Carabinieri Borgo San Michele

Immobili comunali:

  • Ex Monopolio Stato Corso Matteotti
  • Centro Civico e asilo Borgo San Michele
  • Podere e terreno “Le Vergini”
  • Fabbricato Ex Scuola Casal Traiano
  • Terreno “B”

«L’accordo tra il Comune e l’Agenzia del Demanio dà ufficialmente avvio alla Fase 2 del Piano Città degli immobili pubblici. Un percorso fondato sulla collaborazione istituzionale e sulla pianificazione strategica. Si tratta di un progetto che non nasce oggi. Il lavoro congiunto è iniziato già lo scorso anno, con una fase di ricostruzione, mappatura, analisi e ascolto. Abbiamo condotto una ricognizione approfondita del patrimonio immobiliare pubblico sul territorio, valutandone lo stato, le potenzialità e il ruolo che ciascun bene può svolgere nelle strategie di sviluppo urbano per poter passare dalla fotografia alla progettazione. Valorizzare un immobile o uno spazio significa restituirgli una funzione, quello che abbiamo intenzione di fare con l’ex Te.Ti., l’ex Banca d’Italia e l’ex Garage Ruspi, il Casino Inglese, Villa Fogliano e molto altro. Un lavoro di squadra, per il quale desidero ringraziare gli assessori Ada Nasti e Annalisa Muzio, che hanno guidato questo percorso rispettivamente per le politiche del patrimonio e per l’urbanistica, garantendo un coordinamento efficace tra settori. E naturalmente l’Agenzia del Demanio, che ha creduto nella nostra città e nel potenziale del nostro patrimonio pubblico. È una visione che va nella direzione del programma di governo presentato alla città: più qualità urbana, più trasparenza nella gestione del patrimonio, più capacità programmatoria». Matilde Celentano, Sindaco di Latina.

Progetti pilota: Ex Te.TI e Borgo San Michele

Tra gli interventi prioritari, il Piano Città individua due progetti pilota di particolare rilevanza strategica.

L’ex fabbricato Te.TI, sito di interesse storico-industriale dove venne prodotto il primo gettone telefonico a tre scanalature, è destinato a ospitare la nuova sede dell’Archivio di Stato.

Il progetto prevede la realizzazione di spazi di consultazione innovativi con aree accessibili al pubblico, configurando l’edificio come polo culturale integrato orientato alla condivisione della memoria storica e all’innovazione nei servizi archivistici.

Il Borgo di San Michele costituisce il secondo progetto pilota, con un intervento di valorizzazione integrata del patrimonio storico-culturale in rete con gli altri borghi del territorio latinense, secondo un approccio sistemico di forte valenza sociale e culturale.

Metodologia e processo di attuazione del Piano Città

Il Piano Città rappresenta l’esito di un processo articolato in fasi successive: ricognizione del patrimonio immobiliare, mappatura degli asset, analisi dello stato di conservazione e delle potenzialità funzionali, ascolto degli stakeholder territoriali.

La Fase 2, ora avviata con la sottoscrizione dell’accordo, prevede la progettazione esecutiva degli interventi e l’implementazione delle operazioni di riqualificazione.

Il modello operativo adottato si basa sul coordinamento intersettoriale tra assessorato alle politiche del patrimonio e assessorato all’urbanistica, garantendo coerenza programmatica e integrazione degli interventi nelle strategie complessive di governo del territorio.

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