Abolire l’aumento dell’Iva

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La spinosa questione dell’aumento dell’Iva tiene banco nell’attività di governo e nei diversi programmi e proposte di rilancio dei consumi nel nostro Paese. Decisamente contrario a tale aumento Ivan Malavasi, presidente di Rete Imprese Italia, che sottolinea come, a fronte di un auspicabile abolizione di tale incremento, ci si trovi di fronte alla possibilità di un semplice slittamento di tre mesi. La maggior preoccupazione è poi che i novanta giorni necessari per reperire le risorse necessarie a cancellare definitivamente l’aumento dell’imposta, possano non bastare, se non si strutturano coraggiosi tagli di spesa, e che gli effetti negativi di questo processo finiscano per ricadere unicamente sulle imprese.

Ivan Malavasi, presidente Rete Imprese Italia

«Non è infatti per nulla condivisibile che l’esecutivo penalizzi le imprese aumentando gli acconti Irpef, Ires e Irap e azzerando in sostanza il fondo destinato a definire l’area di esenzione dall’Irap, soprattutto in una situazione nella quale la pressione fiscale è già a livelli record e considerata anche la carenza di liquidità delle imprese. In un periodo di crisi economica è paradossale incrementare gli acconti fiscali che viceversa andrebbero ridotti, considerato il calo costante dei redditi. In questo modo si mortificano ulteriormente le aspettative di famiglie e imprese. Senza poi voler considerare che il mancato aumento dell’Iva per ora è solo temporaneo, mentre l’incremento al 100% dell’acconto Irpef e dell’Irap per ditte individuali e società di persone è già a regime mentre quello al 101% dell’Ires, sia pure limitato al corrente anno, appare addirittura di dubbia costituzionalità».

 

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