L’Associazione Italiana Scatolifici (Associazione CIS) ha organizzato un incontro dedicato ad analizzare il ruolo strategico degli imballaggi in cartone ondulato all’interno del packaging sostenibile, evidenziando al contempo le peculiarità degli scatolifici trasformatori nella filiera produttiva.
All’appuntamento ha partecipato il presidente dell’Associazione, Andrea Mecarozzi, che ha illustrato l’unicità e le prospettive di crescita di un settore protagonista dell’economia circolare e simbolo di eccellenza industriale italiana.
«Il nostro settore rappresenta un’eccellenza che coniuga tradizione e innovazione, offrendo soluzioni di packaging funzionali e sostenibili con la flessibilità e l’orientamento al cliente che caratterizza le pmi italiane. Stiamo lavorando attivamente per il sempre maggiore riconoscimento, anche a livello istituzionale, del nostro comparto, delle sue potenzialità e del suo valore. Siamo un mondo di piccole e medie imprese sparse su tutto il territorio italiano, in prima linea nella transizione ecologica e fortemente radicate nel tessuto industriale dei vari distretti. Continueremo dunque a lavorare per promuovere presso tutti gli stakeholder una filiera che genera valore economico, ambientale e sociale». Andrea Mecarozzi, Presidente dell’Associazione Italiana Scatolifici
Il comparto degli scatolifici trasformatori: circa 300 pmi
L’Associazione Italiana Scatolifici rappresenta il comparto degli scatolifici trasformatori, realtà non integrate verticalmente e autentica espressione del Made in Italy.
Il settore riunisce circa 300 piccole e medie imprese a capitale familiare, distribuite in tutto il Paese, con una concentrazione significativa in Lombardia, Veneto, Toscana, Emilia-Romagna e Marche.
Nel complesso, queste imprese generano 1,3 miliardi di euro di fatturato annuo e occupano oltre 5.000 addetti, trasformando ogni anno più di 2 miliardi di metri quadrati di cartone ondulato destinato alla produzione di imballaggi.

Obiettivo Associazione scatolifici: il packaging circolare
L’obiettivo del comparto è oggi quello di consolidare e promuovere la propria identità, rafforzando il legame con i territori e valorizzando le opportunità di crescita offerte dalla progressiva sostituzione dei materiali ad alto impatto ambientale con packaging sostenibile.
Rifiuti da imballaggi
Ogni anno in Italia vengono generati circa 190 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui 13,9 milioni derivano da imballaggi. Tra questi, nel 2024 sono stati riciclati 4,6 milioni di tonnellate di carta e cartone, raggiungendo un tasso di recupero del 92,5%, il più elevato tra tutti i materiali da imballaggio.
Grazie a questa filiera virtuosa, l’Italia contribuisce per circa il 15% alla raccolta europea di carta e cartone, con l’80% delle fibre utilizzate nella produzione di cartone ondulato provenienti da materiale riciclato.
Il restante 20% proviene da foreste gestite secondo criteri di sostenibilità ambientale, a conferma dell’impegno del comparto verso un modello di packaging circolare.
Il Regolamento Europeo Imballaggi come impatterà nel settore scatolifici
Durante l’incontro è stato approfondito anche il nuovo Regolamento Europeo Imballaggi (Ppwr), entrato in vigore l’11 febbraio 2025, che introdurrà importanti trasformazioni nel mondo degli imballaggi in Italia e in Europa.
L’impatto sul comparto degli imballaggi in cartone ondulato sarà tuttavia limitato, poiché questo materiale si distingue già per l’ampio utilizzo di materie prime seconde, per un’efficiente rete di raccolta e riciclo e per pratiche consolidate di eco-design.
L’Associazione ha seguito con attenzione l’evoluzione del Regolamento, impegnandosi a valorizzare l’eccellenza e la leadership della filiera italiana della carta nel panorama europeo del packaging sostenibile.
«Molti degli aspetti che diverranno obbligatori con il Ppwr – come l’utilizzo di alte percentuali di materiale riciclato e la produzione di imballaggi in monomateriale – sono già pratiche consolidate tra le nostre aziende associate, come ha rivelato un nostro recente studio interno. Il Regolamento Europeo, per quanto ci riguarda, andrà dunque a inserirsi in uno scenario ‘già fertile’ e pronto a ulteriori innovazioni sempre più sostenibili che comprenderanno anche la sostituzione di molti materiali da imballaggio impattanti dal punto di vista ambientale. La vera sfida per noi come associazione sarà agevolare tutte le prossime trasformazioni educando le nostre aziende e lavorando con il legislatore per ottenere l’attenzione e gli strumenti necessari per queste importanti, prossime evoluzioni» conclude Andrea Mecarozzi, Presidente dell’Associazione Italiana Scatolifici