Scade il 6 maggio il bando promosso dalla Regione Abruzzo che attua la linea di azione VI.1.2 del Par Fas 2007/2013 con un investimento finanziario di 18.3 milioni di euro destinati alla messa in sicurezza degli edifici pubblici.
Possono presentare domanda di ammissione al bando tutte le amministrazioni comunali in qualità di proprietarie di immobili pubblici che necessitano di riqualificazione sotto il profilo della sicurezza.
Il contributo può coprire fino al 100% delle spese ammissibili, fino a un tetto massimo di:
- 500mila euro per ogni comune richiedente (con popolazione inferiore ai 1000 abitanti);
- fino a 750mila per i comuni con popolazione tra 1000 e 5000 abitanti;
- fino a 1 milione per i grossi centri (con popolazione superiore ai 5mila abitanti);
- fino a 1.3 milioni di euro se i lavori sono richiesti da comuni di popolazione superiore ai 10 mila abitanti.
Sono esclusi dal bando gli edifici di edilizia scolastica, gli edifici di edilizia residenziale pubblica e privata e gli edifici già oggetto di lavori di messa in sicurezza negli anni passati o in corso d’opera. Sono esclusi anche gli edifici che già usufruiscono di contributi provenienti da fondi pubblici che hanno la stessa finalità ed anche esclusi edifici in stato di rudere.
Adeguamento sismico. In particolare si tratta di interventi tesi al miglioramento sismico in edifici di utilizzo pubblico: lavori a norme tecniche di legge vigente che prevede la valutazione della sicurezza prima e dopo aver effettuato l’opera fino al raggiungimento di un valore minimo ottenuto dal rapporto capacità/domanda che deve essere pari al 60% o comunque non inferiore al 20%.
La ricostruzione. In Emilia Romagna resta aperta fino al 31 marzo la possibilità di presentare domanda in merito alla rimodulazione del Programma operativo municipi. I fondi ammontano a 50 milioni di euro. Tutte le provincie interessate da eventi sismici hanno dunque possibilità di presentare i progetti per la ricostruzione degli uffici provinciali che hanno già ottenuto agibilità A, B, C e i comuni situati in aree interessate da eventi sismici possono presentare progetti per edifici che hanno ottenuto agibilità B e C
Classificazioni di agibilità nella Regione Emilia Romagna. I sopralluoghi di agibilità sono stati raccolti attraverso schede AeDES (programmi per l’analisi strutturale di edifici esistenti) e sono resi disponibili per tutti i comuni colpiti dal sisma. Lo studio è stato stato effettuato da 2.600 tecnici su 63.000 abitazioni, 963 le scuole e 2.075 imprese.
A. Edificio agibile che può essere utilizzato in tutte le sue parti senza pericolo per la vita dei residenti.
B. Edificio temporaneamente inagibile (tutto o in parte) ma agibile con provvedimenti di pronto intervento. L’edificio è in parte inagibile, ma è sufficiente eseguire lavori di rapida esecuzione per poterlo utilizzare in tutte le sue parti, senza pericolo per i residenti.
C. Edificio parzialmente inagibile: parti limitate dell’edificio possono comportare elevato rischio per i loro occupanti.
D. Edificio temporaneamente inagibile da rivedere con approfondimento.
E-F. Edificio inagibile: viene distinto il caso d’inagibilità effettiva dell’edificio per rischio strutturale, non strutturale o geotecnico (E), dall’inagibilità per grave rischio esterno (F), in assenza di danni consistenti all’edificio.
G. Fe.