Tra le misure della Legge di Stabilità 2015, è previsto anche il raddoppio, dal 4 all’8 per cento, della misura della ritenuta d’acconto prevista dall’articolo 25, comma 1, del decreto Legge numero 78/2010, operata da banche e Poste italiane sull’accredito dei pagamenti effettuati con bonifico dai contribuenti che intendono beneficiare delle detrazioni per interventi edilizi e per interventi volti al risparmio energetico e del bonus mobili. Attualmente, non è prevista una norma sulla decorrenza di tale novità, quindi la nuova ritenuta si dovrebbe applicare sugli accreditamenti effettuati a partire dal 1° gennaio 2015. La proroga del bonus ristrutturazioni è senz’altro una misura attesa dal mondo dell’edilizia, per far ripartire il settore. Tuttavia, il raddoppio della ritenuta d’acconto andrà proprio a pesare sulle imprese che eseguono i lavori. Infatti, l’istituto bancario che riceve l’ordine di bonifico, relativo a un intervento che può usufruire della detrazione, applica la ritenuta d’acconto, prima di girare il pagamento al destinatario.
«Con un’operazione a freddo che ci lascia interdetti si è deciso di portare dal 4 all’8 per cento la ritenuta applicata sui bonifici bancari collegati alle operazioni di ristrutturazione ed efficientamento energetico delle abitazioni e degli immobili delle imprese che danno diritto alle detrazioni fiscali. Una sottrazione di liquidità a danno delle imprese stimata dallo stesso Governo in 920 milioni per il 2015. La banca dati degli studi di settore è cristallina: su 100 euro di ricavi il reddito per l’impresa è intorno ai 10 euro. Mettiamola in chiaro: significa che qualcuno si è messo in testa di chiedere alle imprese di anticipare l’80 per cento del reddito».
Daniele Vaccarino, presidente Cna

Nuova vita per l’ex Padiglione Nato all’Eur
Un’icona dell’Eur nel cuore del business district romano, l’ex Padiglione Nato, dopo la riqualificazione è ora oggetto di locazione grazie a Dils e Cushman & Wakefield