Saie 2015 | Inaugurazione

Buia (Ance) e Savoncelli (Cngegl) d’accordo su rigenerazione urbana e potenziamento degli ecobonus

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Alla cerimonia d’apertura della 51a edizione del Saie le considerazioni di Gabriele Buia, vice presidente Ance, e Maurizio Savoncelli, presidente Consiglio nazionale geometri. Espressa soddisfazione per gli ecobonus già prorogati e auspicato un ampio programma nazionale di riqualificazione urbana.

«Puntare su un’edilizia sostenibile ed efficiente è possibile ma ci vogliono norme adeguate che spingano sulla rigenerazione urbana e sull’efficienza energetica». Così il vice presidente Ance, Gabriele Buia, rivolgendosi agli operatori e alle associazioni del comparto delle costruzioni riuniti oggi a Bologna all’apertura della 51a edizione del Saie.

Da sinistra: Maurizio Savoncelli, Gabriele Buia, Armando Zambrano e Leopoldo Freyrie
Da sinistra: Maurizio Savoncelli, Gabriele Buia, Armando Zambrano e Leopoldo Freyrie.

In vista della prossima legge di stabilità, Buia si è dichiarato soddisfatto per la proroga degli ecobonus già annunciata dal Governo, aggiungendo che sarebbe necessario rafforzarli per incentivare grandi interventi e non solo piccole sostituzioni, favorendo quei lavori che permettono un maggior risparmio di energia.
Un altro aspetto toccato dal vice presidente dei costruttori fa riferimento alle città, che vanno ripensate: «servono strumenti normativi adeguati alle moderne esigenze. Non basta dire consumo zero di territorio, c’è bisogno di una legge che consenta interventi di demolizione e ricostruzione, necessaria a lanciare un vero piano di riqualificazione urbana».

Anche Savoncelli… Anche la categoria dei geometri ha espresso l’auspicio che si dia il via ad un piano completo di riqualificazione urbana. A sostenerlo è stato il presidente nazionale Maurizio Savoncelli, spiegando che «la riqualificazione urbana ha assunto un ruolo di primo piano per le categorie professionali tecniche. I geometri condividono il postulato «consumo di territorio zero», per questo occorre favorire interventi in territori già antropizzati, come le periferie cittadine, nate e formatesi in modo disordinato, sia sotto l’aspetto urbanistico sia per quel che riguarda la qualità del costruito. Però, per intraprendere in modo efficace la via del riuso, è più che mai necessario un quadro unitario capace d’introdurre una normativa nuova per il governo del territorio e di recepire le mutate condizioni urbanistiche, culturali, socio-economiche, fornendo elementi di sintesi rispetto alle politiche pubbliche nazionali e alle strategie d’ambito europeo».

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