Case con portineria: quanto incidono sul prezzo degli immobili in Italia

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Le case con portineria costano in media il 6,5% in più in Italia, con picchi fino al 16% a Catania.

portineria

Acquistare un immobile con servizio di portineria significa beneficiare di maggiore sicurezza, gestione delle consegne e un senso generale di ordine negli spazi comuni. Questo comfort incide anche sul valore delle abitazioni: secondo uno studio di Immobiliare.it Insights, in Italia le case con portineria costano in media il 6,5% in più rispetto a quelle senza, con picchi che superano il 10% in alcune città.

«Il servizio di portineria rappresenta ancora oggi un elemento di valore riconosciuto dal mercato», spiega Paolo Giabardo, Direttore Generale di Immobiliare.it. «Nelle grandi città, dove la vita quotidiana è più intensa e la gestione degli spazi comuni più complessa, la presenza di un custode può incidere sensibilmente sulla qualità dell’abitare e, di conseguenza, sui prezzi. Chi cerca casa è sempre più attento a questi aspetti, che contribuiscono a rendere un immobile più desiderabile e vivibile».

Il valore aggiunto della portineria nelle abitazioni

La disponibilità di immobili con portineria è limitata: sul totale delle abitazioni in vendita su Immobiliare.it, solo il 2,8% offre questo servizio. Nei piccoli centri scende allo 0,6%, mentre nelle grandi città sale fino al 13%.

Tra i principali centri italiani, Milano è la città con la maggiore offerta, dove quasi un terzo degli immobili disponibili dispone di portineria (31,6%). Seguono Napoli (13,6%) e Roma (11,8%), mentre Torino e Palermo registrano rispettivamente 9,1% e 8,4%. In altre città come Genova e Catania la disponibilità si attesta intorno al 2,5%, mentre a Bologna e Bari scende intorno all’1,6-1,7%, con Firenze, Venezia e Verona che chiudono la classifica con appena lo 0,6%.

Le differenze più marcate si registrano al Sud. Catania guida la classifica con un gap del 16,4% (1.500 €/mq contro 1.286 €/mq), seguita da Bari (+14,7%) e Palermo (+13,9%). Anche Napoli registra una variazione significativa, con un +13,3% (3.187 €/mq vs 2.813 €/mq).

Al Nord, i valori più elevati si rilevano a Genova (+10,2%), mentre Torino e Firenze segnano differenze più moderate: rispettivamente 8,4% e 6,3%. Milano e Roma mostrano il divario più contenuto: +3,6% nel capoluogo lombardo e +3,4% nella Capitale.

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