Riforma Fornero | Conciliazione

Come deflazionare il contenzioso

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La circolare n. 3/2013 del ministero del Lavoro ha illustrato la nuova procedura introdotta dalla Riforma Fornero riguardante la conciliazione economica «omnibus» obbligatoria per i licenziamenti.

La circolare del ministero del Lavoro precisa che la procedura della conciliazione omnibus per i licenziamenti che potrà essere utilizzata anche per regolare discordanze di natura economica sorte durante il rapporto lavorativo che si riferiscono alla retribuzione, al Tfr o alle ore di straordinario.

La circolare n. 3/2013 del ministero del Lavoro ha illustrato la nuova procedura introdotta dalla Riforma Fornero riguardante la conciliazione economica «omnibus» obbligatoria per i licenziamenti.
Si tratta di una conciliazione che può avvenire tra il datore di lavoro e il lavoratore durante la quale si potrà sistemare ogni situazione pendente come differenze retributive, straordinari non pagati, tfr discostanti fino a trovare una soluzione per entrambi.
La procedura presenta però delle perplessità perché i tempi di conclusione del «patteggiamento» sono molto brevi, in totale 27 giorni, e per questo il ministero spinge all’utilizzo della posta elettronica certificata (Pec) per ottimizzare i tempi.

Obbligatoria la causa oggettiva
La procedura è obbligatoria nei casi di licenziamento per causa oggettiva da parte del datore di lavoro ma si riferisce alle sole aziende che hanno più di 15 dipendenti, o 5 nel caso di attività agricole, si tratta dunque d’imprese che rientrano nel campo di applicazione dell’articolo 18 della Legge 300/1970.
L’iter da seguire nel caso di licenziamento per causa oggettiva (che non dipende da motivi soggettivi quindi non causata dal lavoratore stesso) è obbligatorio.
Prima di tutto il datore di lavoro deve comunicare in forma scritta alla Direzione del lavoro (Dtl) l’intenzione di procedere al licenziamento di un dipendente descrivendo l’attività e la sede di lavoro mandando la comunicazione per copia anche al dipendente.
In questo modo si può procedere in via diretta a trovare una conciliazione economica senza arrivare al contenzioso: si tratta di un accordo tra le parti che una volta sottoscritto non è più opponibile.

Deflazionare il contenzioso
I tempi del procedimento sono davvero ristretti: dopo la ricezione della comunicazione (obbligatoria per il datore di lavoro) d’intenzione al licenziamento di un dipendente possono passare al massimo 7 giorni e il Dtl (direzione del lavoro) di competenza deve comunicare la data d’incontro per tentare la conciliazione tra le parti.
La conciliazione deve poi avere un esito entro 20 giorni dall’invio dell’invito a comparire ricevuto dal Dtl.
Dati i tempi ristretti dell’iter, appositamente ridotti al minimo per deflazionare il contenzioso, il ministero ha consigliato l’utilizzo della posta elettronica certificata (Pec) in sostituzione della raccomandata A/R che ha tempi più lunghi.
(G. F.)

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