Confcommercio: bene taglio Ires ma…

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 Secondo quanto detto dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, la prossima legge di stabilità dovrebbe prevedere, fra l’altro, il taglio dell’Ires, oggi al 27,5% ,con un intervento significativo di tasse sulle imprese, un prolungamento delle agevolazioni contributive per le assunzioni a tempo indeterminato (seppur rimodulate al ribasso) e il taglio dell’Imu agricola e per gli imbullonati (i macchinari fissi delle aziende). Secondo il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, l’annuncio del Governo di voler ridurre la tassazione sulle imprese, già a partire dal 2016, attraverso il taglio dell’Ires, va sicuramente nella giusta direzione perché è evidente che la pressione fiscale nel nostro paese, tra le più alte al mondo, è incompatibile e nemica di una crescita robusta e diffusa.

Sangalli«Occorre, però, anche sottolineare che moltissime imprese – e mi riferisco alle società di persone e alle ditte individuali – non pagano l’Ires. Per queste imprese ritengo, quindi, che sia necessario mettere in campo un analogo intervento che riduca le aliquote Irpef e incrementi la franchigia Irap dagli attuali 10.500 euro a 20.000 euro. Certamente i segni meno sono archiviati e c’è anche un certo risveglio dei consumi, in altre parole la ripresa c’è, però, la prudenza è d’obbligo perché dopo tanti anni di crisi del sistema produttivo e tante difficoltà che hanno incontrato le nostre imprese tornare a crescere non è facile. La scommessa che deve vincere il governo è di trasformare questa ripresa che è ancora timida e fragile in una crescita robusta, duratura e diffusa e l’unico sistema è quello di  ridurre la pressione fiscale che è tra le più alte al mondo». Carlo Sangalli, presidente Confcommercio

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