Oltre 200 esperti provenienti da tutta Europa si sono riuniti nel capoluogo lombardo per il 7° Eae Etics Forum, l’evento europeo di riferimento dedicato al Sistema a Cappotto e all’efficienza energetica degli edifici. Organizzato da Eae (European association for Etics) e da Cortexa, il Progetto associativo italiano di riferimento per il Sistema a Cappotto, l’incontro ha messo al centro il futuro dell’edilizia sostenibile in Europa e l’imminente implementazione della Direttiva Epbd (Energy performance of buildings directive).
Mercato europeo in crescita del 16%, Italia in attesa dell’Epbd
Il mercato europeo del Sistema a Cappotto continua a crescere: tra il 2020 e il 2024 la superficie installata nei principali Paesi è aumentata da 184,4 a 214,6 milioni di metri quadri, con un incremento del 16,4%.
Secondo Ralf Pasker, Managing Director di Eae, «l’Italia ha compiuto progressi significativi anche sul fronte della povertà energetica: nel 2024 solo l’8,6% della popolazione non è riuscita a riscaldare adeguatamente la propria abitazione, contro il 17% del 2015».
Nonostante la riduzione degli incentivi fiscali, il mercato italiano del Sistema a Cappotto si mantiene stabile: «Nel 2025 stimiamo 26 milioni di metri quadri installati, contro i 17 del 2020 – spiega Pasker – segno che cresce la consapevolezza dell’importanza di ridurre consumi ed emissioni».
Gli edifici italiani rappresentano infatti oltre il 40% dei consumi energetici nazionali, e il 69% di tali consumi è ancora legato a riscaldamento e raffrescamento. «Il Sistema a Cappotto è il principale alleato per rendere efficiente l’involucro edilizio e ridurre gli sprechi energetici – conclude Pasker -. Un sistema realizzato secondo gli standard Eae e Cortexa ha una vita utile superiore ai 50 anni e richiede una manutenzione minima”.
Qualità, formazione e una visione a lungo termine
Durante il Forum, Stefano Deri, Presidente di Cortexa, ha presentato i risultati della 3ª indagine del Centro Studi Cortexa sulla sostenibilità in edilizia, condotta su oltre 300 progettisti italiani.
Dall’indagine emerge che l’efficienza energetica è oggi la priorità assoluta per committenti e progettisti, e che il Sistema a Cappotto è considerato la soluzione più efficace per garantire risparmio energetico e comfort abitativo.

«Il Sistema a Cappotto è ormai riconosciuto come elemento imprescindibile per il raggiungimento degli obiettivi della nuova Direttiva Epbd – ha dichiarato Deri -. Tuttavia, l’Italia affronta una criticità: il numero di posatori con competenze certificate secondo la norma Uni 11716 è crollato del 62% rispetto al 2022, passando da quasi 9.000 a poco più di 3.000 professionisti. Un dato preoccupante se consideriamo le sfide che ci attendono».
Per Deri, la transizione verso un’edilizia efficiente «richiede una strategia a lungo termine, incentivi stabili, formazione qualificata e imprese competenti. L’inefficienza energetica non è solo un problema tecnico: incide sul clima, sui costi delle famiglie e sulla salute. Il Sistema a Cappotto rappresenta una soluzione matura, misurabile e sostenibile, capace di portare benefici ambientali, economici e sociali”.
3ª Indagine Cortexa: il Sistema a Cappotto al centro delle scelte di riqualificazione
L’indagine condotta dal Centro Studi Cortexa evidenzia trend chiari nel mondo della progettazione e della committenza:
- Incentivi fiscali decisivi: per il 70% dei progettisti, senza incentivi i committenti non avviano interventi di riqualificazione.
- Scarsa conoscenza della Direttiva EPBD: oltre il 60% dei committenti ne è poco o per nulla informato.
- Intervento più consigliato: l’isolamento termico con Sistema a Cappotto è la misura più proposta (88% dei progettisti), in linea con il principio Energy Efficiency First.
- Motivazione principale: il comfort abitativo è oggi la ragione primaria per scegliere il Cappotto (circa 30% dei committenti), superando la ricerca di risparmio in bolletta.
- Ostacoli percepiti: calano le obiezioni legate al costo (-8% rispetto al 2024), ma cresce la preoccupazione per la mancanza di imprese qualificate.
Per oltre l’80% dei progettisti, il Sistema a Cappotto è fondamentale per raggiungere gli obiettivi della Epbd, a patto che sia certificato e correttamente progettato e installato. Il 71% sottolinea infatti che non basta un “cappotto qualunque”, ma serve un Sistema certificato Eta con marcatura Ce e posa qualificata.
L’indagine mostra un’Italia consapevole ma ancora in cerca di strumenti concreti per accelerare la transizione energetica.
Il 51% dei progettisti chiede la creazione di elenchi di imprese certificate per la posa del Sistema a Cappotto, mentre il 41% richiede più formazione e il 55% maggiore chiarezza sugli incentivi.
Inoltre, la certificazione CasaClima resta il protocollo più riconosciuto in Italia (70%), perché unisce progettazione, controllo della posa e garanzia di risultato.
Il Sistema a Cappotto come pilastro dell’efficienza energetica europea
L’edilizia europea è chiamata a una trasformazione profonda e non più rinviabile. La Direttiva Epbd impone un cambio di passo che va oltre la norma: è una chiamata collettiva alla responsabilità.
Come ha ricordato Stefano Deri, «l’efficienza energetica non è solo un obiettivo tecnico: è un investimento nel futuro. Per affrontare questa sfida serve una filiera unita, fatta di qualità, formazione e visione comune».
Con un mercato in crescita e una crescente consapevolezza ambientale, il Sistema a Cappotto si conferma la soluzione più solida e duratura per costruire un’Europa più efficiente, confortevole e sostenibile.
All’evento hanno anche preso parte, in qualità di relatori, Cecilia Hugony di Renovate Italy, che ha sottolineato come sia necessaria la collaborazione di tutta la catena del valore di tutti i paesi europei, Stefano Cera, anch’egli di Renovate Italy, che ha sottolineato l’importanza si attivarsi immediatamente in nome dell’efficienza energetica e della decarbonizzazione, concetto sottolineato anche da Christoph M. Stolz, board member di Eae, e Serena Pontoglio che, collegata da Bruxelles ha illustrato le implementazioni dell’Epbd.
Proprio lo stato di fatto italiano è stato il tema della tavola rotonda a cui hanno partecipato Filippo Colonna di Cortexa, Emanuele Ferrarolo, presidente di Federcostruzioni e Gianluca Comazzi, Assessore al Territorio della Regione Lombardia. Emanuele Ferrarolo, dopo aver ha sottolineato quanto sia importante il ruolo dell’involucro nella lotta alle dispersioni energetiche, ha anche puntato il dito sull’impossibilità di pianificazione delle imprese di costruzione perché il comparto, che ha bisogno di leggi snelle, deve invece fare i conti con normative non aggiornate. Filippo Colonna, condividendo il pensiero di Ferrarolo ha anche messo in evidenza come i produttori e l’intera filiera si stia occupando del tema dell’efficienza energetica, che sembra non essere, invece, un argomento “caldo” per la politica.



