L’industria italiana del recupero plastico attraversa una fase di forte criticità, richiedendo risposte concrete e rapide.
Il consorzio Ecopolietilene, che fa parte del Sistema Ecolight dedicato alla gestione dei beni in polietilene, sottolinea l’urgenza di interventi strutturali per garantire competitività, sostenibilità e stabilità al settore.
Per il consorzio, supportato da oltre 200 aziende del settore, sostenere la filiera significa soprattutto incentivare l’impiego di polimeri riciclati nei processi produttivi, elemento chiave per rafforzare l’economia circolare nazionale.
Il ruolo di Ecopolietilene nel recupero plastico
Ecopolietilene rappresenta oggi un attore di riferimento nella gestione e valorizzazione dei rifiuti in polietilene.
Attraverso un dialogo costante con gli impianti di trattamento, il consorzio promuove buone pratiche circolari, ricerca soluzioni innovative e sostiene una trasformazione strutturale della filiera, messa a dura prova dall’attuale congiuntura economica e normativa.
Il recupero della plastica pilastro dell’economia circolare
Il settore del riciclo plastico è un pilastro dell’economia circolare e un importante motore di innovazione tecnologica. Ecopolietilene evidenzia la necessità di misure immediate per favorire l’utilizzo di polietilene riciclato e rendere più competitivo il comparto nazionale.
Supportare questa industria significa generare valore economico e ridurre l’impatto ambientale, contribuendo allo sviluppo di modelli produttivi sostenibili.
«La crisi che la filiera del recupero della plastica sta vivendo merita di essere ascoltata. Come consorzio di produttori di beni in polietilene evidenziamo la necessità di intervenire subito al fine di porre il settore nelle condizioni di una maggiore competitività. Parliamo di un ambito importante per l’apporto economico, ma soprattutto per il contributo all’economia circolare che è capace di dare.
Fin dall’avvio della nostra operatività ci siamo posti con un preciso approccio: valorizzare i rifiuti in polietilene perché sono interamente riciclabili. Attraverso due strade: Innanzitutto, studiando e sviluppando delle filiere circolari dove il rifiuto potesse diventare materia prima seconda da impiegare in nuovi processi produttivi; non certo secondo, migliorando la qualità della raccolta in ambito urbano, perché da una raccolta di qualità inizia il percorso virtuoso del riciclo.
Il polietilene è il polimero più utilizzato dall’economia circolare. Tra tutte le plastiche rigenerate e impiegate dall’industria di trasformazione, la famiglia dei polietileni rappresenta infatti oltre il 35%, dimostrando non solamente la varietà di applicazioni che può avere, ma anche l’importanza che ricopre all’interno di una visione circolare. Ma per fare questo, serve un quadro normativo chiaro. Una migliore regolamentazione dei rifiuti di beni in polietilene, che preveda una raccolta differenziata e individui obiettivi di riciclo, è il punto di partenza per sostenere una filiera nodale sia sotto il profilo economico, sia sotto quello ambientale». Fabio Pedrazzi, presidente di Ecopolietilene.



