Formazione | Guida Cortexa

Edifici storici, come renderli efficienti senza alternarne l’espetto esteriore

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L’ultima guida Cortexa è un quaderno tecnico che illustra gli aspetti fondamentali per realizzare correttamente interventi di riqualificazione energetica di edifici storici con Sistema a Cappotto

L’Italia vanta un patrimonio immobiliare di rilevante valore storico: più di 3 milioni di edifici sono stati edificati prima del 1945 (Fonte: Cresme e Cnappc, ricerca “Chi ha progettato l’Italia? Ruolo dell’Architettura nella qualità del paesaggio edilizio italiano”, 2017). Tale patrimonio è stato oggetto, nel tempo, di specifiche leggi volte a tutelarlo. La sfida futura riguarda invece il loro efficientamento energetico senza alterarne l’aspetto esteriore.

Cortexa | Il sistema cappotto per la riqualificazione degli edifici storici.

Gli interventi richiedono una approfondita analisi preliminare volta a ricostruire la storia dell’edificio, la verifica di eventuali vincoli a cui è sottoposto e l’impiego di materiali compatibili con quelli esistenti.

Con il termine edificio storico si considera generalmente tutto ciò che è stato costruito prima del 1945. La vera distinzione viene posta sul temine di edificio vincolato. Il Codice dei Beni Culturali, D.lgs. 42/2004 definisce immobile vincolato un bene di proprietà privata, per il quale sia stata notificata e motivata al proprietario una dichiarazione di interesse culturale, da parte della Soprintendenza di competenza.

Ing. Raffaele Molteni | Membro della Commissione Tecnica Cortexa e coordinatore del gruppo di lavoro che ha realizzato la guida

«L’isolamento termico dall’esterno di edifici storici rappresenta una vera e propria opportunità, in quanto, oltre a contribuire al risparmio energetico, consente di proteggere le superfici murarie, risolvendo molte patologie delle facciate. In questo senso il Sistema a Cappotto, fornito come kit da un unico produttore, dotato di certificato Eta e marcatura Ce, può apportare importanti migliorie all’edificio tra cui il risanamento di problematiche fessurative tipiche delle facciate non isolate, la conservazione e protezione delle murature, aumento della resistenza agli agenti atmosferici ed eliminazione dei ponti termici. Oggi, inoltre, grazie alla ricerca di nuove finiture e rivestimenti, si possono garantire soluzioni estetiche legate sia alla geometria dei decori storici (bugne, lesene e cornici), sia alle tonalità di colore chiaro/scuro naturale tipiche dei rivestimenti minerali e delle vecchie finiture».

Cortexa | Guida

Il quaderno tecnico fornisce una panoramica completa degli aspetti fondamentali da tenere in considerazione in caso di intervento di riqualificazione energetica con Sistema a Cappotto su edifici storici. Vediamone alcuni.

Compatibilità del Sistema a Cappotto con gli edifici storici

Un intervento di restauro energetico, che prevede l’applicazione di un Sistema a Cappotto su un edificio storico, deve partire da:

  • un’attenta analisi dell’esistente, identificando eventuali problematiche e recuperando tutte le possibili informazioni sull’edificio, come precedenti interventi che si sono susseguiti nel tempo;
  • valutazione delle possibilità applicative di messa in opera del Sistema a Cappotto;
  • progettazione accurata dell’intervento;
  • approvazione e collaborazione con la Soprintendenza ai beni culturali.

Una volta accertata la fattibilità dell’intervento, è necessario attuare una rigorosa valutazione preliminare della stratigrafia del supporto per scegliere correttamente i materiali da impiegare.

  • Pannelli isolanti in lana minerale o in fibre naturali caratterizzati da elevata permeabilità al vapore acqueo hanno una perfetta compatibilità con edifici storici. Per l’incollaggio e la rasatura dei pannelli isolanti, i collanti-rasanti a base minerale sono i prodotti più utilizzati e idonei.
  • Per la rete d’armatura valgono le regole tecniche per il Sistema a Cappotto: impiego di una specifica rete in fibra di vetro, alcali resistente, facente parte del sistema, che contribuisce all’irrobustimento dello strato di rasatura.
  • Per la scelta del tassello e il corretto dimensionamento del numero di fissaggi possono essere effettuati in situ specifici test di pull-out per valutare la resistenza all’estrazione dei tasselli in base alle resistenze dei vecchi supporti murari.
  • Per l’intonaco di finitura si raccomandano rivestimenti con caratteristiche leganti silossaniche o ai silicati con effetto minerale opaco, con limitazione di utilizzo di resine di natura organica e in particolare acrilica. La scelta del colore della finitura deve essere fatta sulla base di ricerche e indagini storiche sul territorio, analizzando le cromie utilizzate nel contesto in cui si interviene. Oltre a ciò, sarà necessario studiare in modo corretto lo schema cromatico dell’edificio al fine di applicare il colore senza alterare il rapporto tra ordine architettonico e fondo murario.

Per ulteriori approfondimenti è possibile scaricare la guida Cortexa dedicata al restauro energetico di edi

Cortexa | Guida

fici storici con Sistema a Cappotto visitando questa pagina del sito Cortexa.

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