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Ediltec: risparmiare energia non basta, oggi occorre fare di più

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Nella logica della transizione ecologica, il management di Ediltec, consapevole di guidare un’azienda energivora, con cadenza periodica si è posto obiettivi di miglioramento della propria efficienza energetica, equipaggiando le coperture dei propri stabilimenti di pannelli fotovoltaici insieme al riciclo e riutilizzo di alcuni materiali.

Paolo Lusuardi, amministratore delegato Ediltec

«Produciamo componenti che per loro natura sposano la causa della transizione ecologica e della decarbonizzazione». È con queste parole che inizia l’incontro con Paolo Lusuardi, amministratore delegato di Ediltec di Modena.

In effetti, produrre pannelli destinati all’isolamento è di per sé un fatto rilevante, utile a rendere efficienti gli edifici e a evitare che l’energia utilizzata per riscaldarli o raffrescarli non si disperda rapidamente.

È una sorta di missione ambientale, sostiene l’ad. Ma oggi, di fronte alla crisi climatica, ciò non basta più, nemmeno a chi questo percorso l’ha iniziato più di trent’anni fa. Ediltec nasce infatti nel 1989 per operare nel campo dell’isolamento termico per l’edilizia civile e industriale.

Il cuore direzionale e commerciale è a Modena, gli stabilimenti produttivi e i magazzini in provincia di Teramo. Da alcuni anni la presenza della società emiliana si è spinta fuori dai confini nazionali: in Germania, con la Ediltec Bayern, e in Croazia, con la Ediltec doo. Da circa un lustro Ediltec fa parte del Gruppo Sbn, attivo nei settori dell’isolamento termico e dell’industria alimentare.

Lo stabilimento di Cellino Attanasio in provincia di Teramo

L’azienda emiliana è socia Anpe, l’associazione nazionale che raggruppa i produttori di poliuretano espanso rigido, di cui dal 2019 Lusuardi è presidente, e socia Anit, l’associazione nazionale isolamento termico e acustico. Per quanto riguarda il prodotto, insomma, Ediltec sembrerebbe a posto, anche se è lo stesso amministratore delegato ad ammettere che «il nostro è un po’ un vincere facile».

Più in salita è infatti la strada dell’autosufficienza energetica. Produrre poliuretano espanso e in particolare polistirene estruso, con cicli di lavorazione continui, richiede parecchia energia, una condizione che non raggiunge l’autosufficienza (è noto che l’energia impiegata per produrre un materiale isolante è inferiore a quella che lo stesso isolante fa risparmiare nella sua vita utile, una volta in opera; nda).

Nonostante ciò, nella logica della transizione, il management, consapevole di guidare un’azienda energivora, con cadenza periodica si è posto obiettivi di miglioramento della propria efficienza energetica, equipaggiando le coperture dei propri stabilimenti di pannelli fotovoltaici.

Altra strategia pro-transizione riguarda il riciclo e il riutilizzo di alcuni materiali. Ediltec da tempo ha deciso di puntare sul riutilizzo degli scarti di produzione del polistirene estruso, che dopo la macinazione diventano riciclabili e riutilizzati nel ciclo produttivo come materia prima.

Ma c’è di più, l’iniziativa aziendale si è spinta oltre, alla ricerca cioè di materia prima da riciclato esterno all’impresa che, opportunamente lavorata, ridiventa adatta per nuovi prodotti, con quantità che si collocano tra il 10 e il 20%.

Certo, sarebbe più semplice produrre con materia prima vergine, ma la sfida oggi per Ediltec, come per molte aziende del settore, è reperire riciclato di qualità. Per la società emiliana due sono i prodotti di punta che, più di altri, si rifanno ai principi della sostenibilità.

Pannello di poliuretano espanso Pira marchio Poliiso

Il primo è il polistirene estruso Xps, a marchio X-Foam: versatile, ad alta resistenza meccanica e scarso assorbimento d’acqua, requisito quest’ultimo che permette di mantenere inalterate le prestazioni nel tempo.

Si tratta di un prodotto green perché riciclabile al 100%, con percentuali di polistirolo riciclato non inferiori al 10%. Il secondo è il poliuretano espanso Pir, a marchio Poliiso, prodotto più specialistico per determinate applicazioni.

Pannello di polistirene estruso Xps a marchio X-Foam

Possiede un alto rapporto spessore-prestazione e una conducibilità termica fino a 0,022 W/Mk: caratteristiche che consentono di ridurre gli spessori a parità di prestazione isolante richiesta.

La percentuale di materiale riciclato, ottenuta anche attraverso il riciclo del Pet, è inferiore ai polistireni, anche se l’industria del poliuretano sta sviluppando nuove tecnologie per accrescerne la quota. Entrambi i prodotti sono conformi ai criteri ambientali minimi.

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