Edilizia sanitaria | Carini, Palermo

Entro marzo la prima pietra del «Cbrb»

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Progetto Cmr, Eupro, De Cola associati, Buro Happold, riuniti nella “squadra HoK”, nel settembre 2011 hanno vinto il concorso per il nuovo Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica della fondazione Ri.Med.

Il progetto per il nuovo Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica è stato concepito all’insegna del green building mirando alla certificazione Leed Gold. Il Centro di 35mila mq sarà edificato a Carini, nei pressi dell’autostrada, su un’area di 130mila mq donata dalla Regione Sicilia alla Fondazione Ri. Med.

Progetto Cmr, Eupro, De Cola associati, Buro Happold, riuniti nella “squadra HoK”, nel settembre 2011 hanno vinto il concorso per il nuovo Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica della fondazione Ri.Med.

Come spesso accade in Italia i tempi si sono poi allungati a causa del ricorso del raggruppamento del progetto guidato da Techint (che si era classificato al secondo posto). Ora si attende la posa della prima pietra entro marzo mentre la fine dei lavori è prevista per il 2016.

Il progetto è stato ideato all’insegna del green building e mira a ottenere la certificazione Leed Gold.
Il centro definito in sintesi “Cbrb” sarà di 31mila mq a Carini (in provincia di Palermo) vicino all’autostrada e all’aeroporto, su di un’area di 130mila mq donata dalla Regione alla fondazione istituita nel 2006.
Quest’ultima è nata da un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri che prevede la collaborazione tra Governo, Regione Sicilia, Cnr e l’Università di Pittsburg con un finanziamento di 260 milioni di euro.

Il nuovo Centro è pianificato in una serie di costruzionidisposte lungo un asse pedonale centrale: questa ipotesi è stata scelta per facilitare le relazioni tra i vari dipartimenti costituendo così un campus unico per la comunità scientifica operativa.
Va considerato che nell’area è stata anche prevista la costruzione di un ospedale da 300 posti letto. L’ospedale, ipotizzato nell’area più vicina alla catena collinare, sarà composto da padiglioni che vanno a determinare un sistema di corti interne.

Il progetto ha previsto 12 spazi laboratorio, uguali fra loro, con infrastrutture adattabili a più esigenze: l’area dei dipartimenti è costituita da due edifici collegati e paralleli alla strada pedonale.
Lungo la via centrale sono organizzate 4 zone di parcheggio sotterraneo. La realizzazione di questo centro rende operative alcune proposte maturate anni fa nell’ambito del Centro trapianti Ismeett di Palermo, risultato di una joint venture tra il nostro Paese e gli Stati Uniti.
Facendo riferimento a quel progetto ora le principali aree di ricerca sono otto: sviluppo di vaccini, sviluppo di dispositivi biomedici, medicina rigenerativa ed ingegneria dei tessuti, biologia strutturale, ricerca di nuovi farmaci, biologia computazionale, neouroscienze e imaging molecolare.
Elena Russo 

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