ExpodopoExpo. Architetti: “No alla logica dell’emergenza”

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ExpodopoExpo - Milano - foto di Matteo Cirenei
ExpodopoExpo – Milano – foto di Matteo Cirenei
Leopoldo Freyrie
Leopoldo Freyrie

«L’Expo dopo Expo è una occasione che non deve essere assolutamente persa. Dobbiamo dimostrare che il progetto pubblico può essere, assieme, partecipato ed efficiente, coinvolgendo le migliori intelligenze – così come i cittadini – con processi che altrove, in Europa, sono assolutamente normali. Facciamo – dunque – del dopo Expo il luogo in cui sperimentare progetti e metodi innovativi, anche coerenti con le riforme che il Governo e il Parlamento stanno varando in tema di opere pubbliche. Serve farlo senza ricorrere ad una legislazione di emergenza perché ora non ce n’è proprio bisogno; sperimentiamo in questo contesto il nuovo Codice degli Appalti che potrebbe essere varato a breve; utilizziamo la prossima Legge sulla riduzione del consumo del suolo, senza dimenticare i principi del “débat public”. Un Expo dopo Expo, dunque, come incubatore di talenti così che il suo riuso sia esso stesso un processo di formazione e di start up di tecnologie, idee e imprese».Leopoldo Freyrie, presidente Consiglio Nazionale degli Architetti

expodopoexpoIn occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica ExpodopoExpo, lo sguardo di otto fotografi sulle eredità urbane e ambientali di sette Expo presso l’Ordine degli architetti di Milano, dove alle 21.15 del 5 novembre si terrà il dibattito “Expo dopo Expo. Il destino metropolitano dell’area Milano Expo 2015”. Introducono e moderano Valeria Bottelli, Presidente Ordine Architetti PPC Milano, e Franco Raggi, Vicepresidente Ordine Architetti PPC Milano.

ExpodopoExpo - Milano foto di Marco Menghi
ExpodopoExpo – Milano foto di Marco Menghi
Valeria Bottelli
Valeria Bottelli

«Proporre questa mostra – aggiornata e incardinata quanto mai nell’attualità – e questo dibattito a 6 anni dalla prima uscita è per noi architetti un appello in zona ‘allarme rosso’, ma anche uno strumento di consapevolezza istituzionale utile a innescare un processo virtuoso di unione delle forze politiche e tecniche della città e del Paese per l’ottenimento di un risultato esemplare ancora possibile. Ci sono gli strumenti perché questo percorso non s’inserisca ancora nella nota logica emergenziale. Impariamo a distillare da quanto accaduto – positivo o negativo – negli altri ‘post’ e nel ‘pre’ Milanese, perché questo Expo dopo Expo diventi motivo di orgoglio per tutti».  Valeria Bottelli, presidente Ordine Architetti PPC della Provincia di Milano

 

 

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