(foto Hörmann)
Offrono la possibilità di creare spazi esterni pratici, armoniosi e ben gestiti le nuove casette da giardino Juno proposte da Hörmann.
Perfette per riporre attrezzi, utensili e arredi da giardino, come anche biciclette e motoveicoli, queste strutture si distinguono per un’estetica moderna e una straordinaria robustezza. Realizzate in lamiera d’acciaio zincata e protette dal doppio rivestimento coil coating, sono altamente resistenti agli agenti atmosferici, ai raggi UV e alla muffa, oltre a essere ignifughe e a non richiedere manutenzione: una serie di vantaggi considerevoli rispetto ai più tradizionali modelli in legno.
La personalizzazione dello spazio outdoor
Sono proposte in due varianti estetiche – Modern e Design – caratterizzate da una pulita texture verticale che conferisce alla struttura una personalità attuale. Due tipologie di tetto, piatto o a doppia falda, e tre colorazioni – grigio alluminio RAL 9007, grigio antracite Ral 7016 e Titan metallic Ch 703 – permettono ulteriormente di scegliere la soluzione Juno che meglio si inserisca nell’ambiente circostante, a livello naturalistico e architettonico.
Inoltre, la possibilità di personalizzare il colore del tetto e degli elementi della porta, anche in maniera differente rispetto al resto della struttura, consente di creare combinazioni uniche, per un effetto ancor più distintivo. L’attenzione al design da parte dell’azienda si traduce anche nel dettaglio delle cerniere a scomparsa, esclusiva del noto brand, che assicurano un’estetica ancor più minimale. Il sistema di fermo porta garantisce invece un’apertura controllata e sicura, per avere una praticità massima.
Disponibili in molteplici dimensioni – 11 per il tetto piatto e 14 per il tetto a doppia falda – questi modelli includono, nella dotazione standard, una serie di elementi fondamentali per una gestione ottimale dello spazio: due guide per ripiani, un ripiano e due ganci appendiabiti. Per la versione con tetto piatto sono previsti anche due pluviali per lo scarico dell’acqua piovana.
