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Tariffe minime: garanzia di qualità delle prestazioni progettuali

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La Corte europea ha stabilito, perlomeno con riguardo a un mercato delle professioni quale quello tedesco, l’importante principio per cui «l’esistenza di tariffe minime per le prestazioni è atta, in linea di principio, a contribuire a garantire un elevato livello di qualità delle prestazioni di progettazione».

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con la sentenza del 4 luglio scorso, apre al ritorno delle tariffe minime nel mondo delle professioni regolamentate.

La Corte europea ha stabilito, perlomeno con riguardo a un mercato delle professioni quale quello tedesco, l’importante principio per cui «l’esistenza di tariffe minime per le prestazioni è atta, in linea di principio, a contribuire a garantire un elevato livello di qualità delle prestazioni di progettazione».

La Corte ha osservato tuttavia la circostanza che «l’esercizio stesso delle attività di progettazione non è riservato, in Germania, a persone che svolgono un’attività regolamentata» induce a ritenere che «non esisterebbe, in ogni caso, nessuna garanzia che le prestazioni di progettazione siano effettuate da prestatori che hanno dimostrato la loro idoneità professionale a farlo».

Tale difetto di coerenza e sistematicità del sistema normativo tedesco ha condotto alla condanna della Repubblica federale di Germania per violazione delle norme comunitarie in materia di concorrenza.

Egidio Comodo | Presidente Fondazione Inarcassa

Egidio Comodo | Presidente Fondazione Inarcassa.

«Si tratta di un importante riconoscimento del modello di regolamentazione delle professioni tecniche. La condanna della Germania non deve spaventarci. Al contrario, il sistema delle tariffe non viene, infatti, messo in discussione da parte dei giudici della Corte Europea. Occorre piuttosto riannodare i fili della storia, a partire dal 2006, dall’abolizione, ingiusta, delle tariffe minime, che, invece, rappresentano un argine a protezione della qualità della professione, nonché un sistema a supporto dell’interesse generale, in quanto il suo fine ultimo è la tutela dei destinatari dei servizi».

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