
Da uffici a residenza: a Sondrio, due livelli cambiano destinazione e, grazie a una scenografica scala, diventano un’unica abitazione
Luminosa, minimale e con spazi ben organizzati: è così che appare, al primo sguardo, questa casa su due piani in provincia di Sondrio. Ma non era questa l’impressione che si aveva quando è stata acquistata dai nuovi proprietari.

Originariamente, infatti, i due livelli erano completamente diversi tra loro, sia per la funzione sia per la distribuzione degli spazi: un piano era organizzato a uffici e magazzino mentre nell’altro era stata ricavata un’abitazione.


Una ristrutturazione totale poteva sfruttare il potenziale dei due piani e trasformarli in un’unica grande residenza di ben 250 metri quadrati. E così è stato. A firmare il progetto ci ha pensato l’architetto Alfredo Vanotti, dello studio EV+A, già conosciuto nella zona per interventi di ristrutturazione e progettazione d’interni.

Al momento dell’acquisto, i nuovi proprietari volevano un’abitazione accogliente, ben organizzata e con ruoli ben distinti: l’architetto Vanotti ha pensato di sfruttare il piano terra come zona giorno aprendolo verso il giardino esterno grazie ad ampie vetrate, mentre ha destinato il piano superiore a zona notte, ricreando stanze più intime e appartate.
«Partendo dalle indicazioni dei proprietari sono giunto ad una un’unità abitativa del tutto nuova, dove spiccano materiali forti e attenzione alla luce. Fulcro del progetto è la scala, leggera e scenografica che congiunge i due diversi livelli».Alfredo Vanotti, EV+A Lab Atelier d’architettura e interior design
Il primo intervento è stato proprio quello di creare un grande soggiorno in cui far convivere anche una zona pranzo e una cucina a vista. La sensazione di “open space” è stata però interrotta da un setto posizionato proprio nel centro del locale, una quinta a tutt’altezza tinteggiata di scuro che crea una separazione visiva tra i due ambienti principali. E a questo setto ha dato anche il ruolo di elemento portante dei gradini della scala che porta al piano superiore.

Inutile dire che è proprio questa scala l’elemento architettonico su cui ruota l’intera abitazione e, per questo motivo, è stata posizionata al centro del piano terra, creando una perfetta simmetria tra la zona giorno e la zona living. “Come fulcro del progetto – spiega Vanotti – la scala doveva essere molto scenografica, la protagonista, e per questo motivo che ho deciso di renderla leggera sospendendola al divisorio centrale ed evitando al minimo indispensabile i collegamenti a terra”.
Modello sempre attuale per le sue linee pulite che si fondono nello stile essenziale di questa casa, la porta “Fashion” di Bertolotto è in legno a battente nella finitura bianca opaca. Come spiega il titolare Claudio Bertolotto, l’azienda crea i suoi prodotti prestando la massima attenzione alle aspettative dei clienti, e ogni porta è concepita come un “abito sartoriale”, su misura e sempre utilizzando prodotti italiani. «Ci pregiamo del marchio Made in Italy e lo siamo in ogni componente, nella materia prima, nel design e nella produzione: tutto il nostro prodotto è creato e realizzato in Italia».Claudio Bertolotto, titolare di Bertolotto porte

Ad occuparsi della ristrutturazione è stata un’impresa edile di Sondrio, ed è lo stesso titolare Mirko Marveggio a spiegare le difficoltà incontrate durante il cantiere “I vincoli principali erano l’impossibilità di modificare radicalmente l’aspetto esterno, le quote pavimento e il carico strutturale delle solette. Li abbiamo affrontati realizzando aperture sfruttate al massimo, installando gran parte degli impianti a parete e realizzando la scala con una struttura in ferro e cartongesso per alleggerirla al massimo, garantendone però la resistenza”. Le pedate, per evidenziare proprio questa sensazione di sospensione, sono bianche e spiccano contro la superficie scura della parete.
Mauro Contini, co-titolare Fratelli Contini

Al piano superiore è stata invece organizzata la zona notte: l’arrivo della scala è aperto sul soggiorno ed è sfruttato come studio e disimpegno. Camere e bagni occupano un’ala della casa mentre una lunga cabina armadio diventa l’accesso a un ampio bagno con vasca a incasso e alla camera da letto matrimoniale.
Come rivestimenti per il pavimento è stato scelto, in ogni stanza della casa, un legno a doghe di rovere, piallato e con finitura anticata oliata. Ad occuparsene è stata l’azienda Bitrè che distribuisce importanti marche di pavimenti in legno e produce linee proprie. «L’obiettivo di Bitrè è proporre materiale di alta qualità di origini preferenziali con professionalità del personale addetto alle vendite e un rapporto diretto con il cliente».Giampiero Bruga, amministratore unico Bitrè
Per tutta l’abitazione è stato scelto il bianco come colore uniformante, in contrasto con un pavimento a doghe in legno di rovere invecchiato. Il legno è uno dei materiali ricorrenti in tutti gli ambienti: la stessa essenza del pavimento è stata utilizzata per il rivestimento della dispensa, in legno sono le porte laccate di bianco e in legno sono molti degli arredi, come il tavolo da pranzo, la pedana in cui è incassata la vasca e il top su cui poggiano i lavabi nella stanza da bagno.
«Per l’ottima riuscita di un progetto, tra progettista e impresa deve esserci sempre un confronto. È vero che ogni intervento ha una storia a sé, ma in generale, le idee devono essere sempre discusse e valutate dall’architetto, dall’impresa e dalla committenza senza imposizioni. Durante il cantiere di questo progetto è capitato che in corso d’opera scaturissero nuove proposte e soluzioni che valutavamo insieme».Mirko Marveggio, titolare Impresa edile Mirko Marveggio



