Sistri e Iva, le imprese si fanno sentire

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rete-imprese-italiaRete Imprese Italia, l’associazione che riunisce le cinque principali organizzazioni di rappresentanza delle piccole e medie imprese, non tarda a dire la sua su due argomenti di stretta attualità e il cui sviluppo è di notevole importanza per le imprese italiane.
L’ampliamento delle ipotesi di applicazione del reverse charge (l’Iva viene pagata da chi riceve la fattura e non da chi la emette) e l’introduzione dello split payment (se la fattura è emessa nei confronti di enti pubblici l’Iva è pagata dall’ente pubblico stesso), quali strumenti di lotta all’evasione dell’Iva, presentano, secondo l’associazione, un conto difficilmente sostenibile per le imprese e per i loro consorzi. Si rischia di far precipitare la situazione finanziaria, già precaria, di soprattutto di coloro che operano nel settore dell’impiantistica e dell’edilizia.
Per quanto riguarda il Sistri, invece, e soprattutto l’obbligo per le imprese, stabilito dal Decreto Milleproroghe, di pagare entro il 1°febbraio i contributi per il 2014.
«Dopo le recenti dichiarazioni del ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, sulla volontà del Governo di superare il Sistri – spiega Rete Imprese Italia – pareva si fosse scritta definitivamente la parola fine su questa esperienza fallimentare. Non è così! Ora si chiede di pagare per un sistema la cui operatività è stata differita di un anno e che non è mai diventato effettivamente operativo, tanto che nei prossimi mesi sarà archiviato in maniera definitiva. È necessario, dunque, correggere questa misura al più presto e confermare la proroga complessiva, per operatività e pagamenti, del Sistri il tempo necessario a definire un sistema di tracciabilità dei rifiuti nuovo, efficace e condiviso con le associazioni di categoria».

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