Lo Studio Architettura Tommasi ha completato il restauro della Torre degli Anziani, restituendo a Padova uno dei suoi monumenti più emblematici.
L’intervento ha affrontato le complessità conservative, strutturali e funzionali di questo landmark urbano, rendendolo accessibile al pubblico per la prima volta nella sua storia secolare.
Inquadramento storico e contestuale
La Torre degli Anziani rappresenta l‘antica turrim comunis di Padova, campanile civico la cui denominazione deriva dal Consiglio degli Anziani, organo esecutivo del libero comune che ne gestiva le funzioni.
Nel corso dei secoli il manufatto ha assunto diverse denominazioni: Torre del Comune, Torre Bianca, Torre della Giustizia, fino a riprendere nella prima metà del Novecento l’originaria denominazione trecentesca.
L’edificio, alto 47 metri, occupa una posizione strategica tra Via Oberdan e Piazza della Frutta, fungendo da cerniera tra i tre quartieri medievali di Torricelle, Altinate e Duomo.
Questa centralità ne ha fatto storicamente un elemento chiave nell’organizzazione dello spazio urbano padovano.



Strategia progettuale
L’approccio progettuale si è articolato su tre fronti: interno, involucro esterno e sistema di copertura. La filosofia d’intervento ha privilegiato il massimo rispetto del palimpsesto storico, integrando soluzioni tecniche contemporanee per risolvere le criticità accumulate e garantire nuove prestazioni funzionali.
«Fin da quando siamo partiti, l’idea è stata quella di rendere fruibile l’edificio e il manufatto storico per le generazioni future. Inserire la nuova scala è stato un elemento importante nell’insieme del progetto perché il recupero non è solo conservativo, ma è una valorizzazione culturale, che dà la possibilità di rendere agibile a tutta la comunità una struttura nella quale fino ad oggi non era possibile entrare. La vera sfida è stata inserire in armonia un elemento nuovo e moderno come la scala in una torre storica simbolo della città». Architetto Tommaso Tommasi, Studio Architettura Tommasi


Sistema di Accesso: la nuova scala di 190 gradini
Il nucleo dell’intervento è costituito dalla progettazione e realizzazione di una nuova scala interna di 190 gradini, elemento mai presente nella configurazione originaria dell’edificio.
La soluzione inizialmente ipotizzata in legno è stata sostituita da una struttura metallica in conformità alle normative antincendio vigenti.
L’inserimento della connessione verticale ha richiesto un apparato di consolidamento strutturale articolato:
- Consolidamenti interni mediante catene e tiranti di nuova generazione
- Cerchiature in acciaio per il contenimento delle murature storiche
- Carotaggi e rinforzi localizzati per l’ancoraggio alla struttura voltata esistente
- Interventi di pulitura e levigatura delle superfici interne, preservando la leggibilità delle stratificazioni storiche, incluso il consolidamento datato 17 gennaio 1940
Un aspetto tecnicamente rilevante ha riguardato la movimentazione temporanea della campana storica mediante martinetti idraulici, operazione necessaria per consentire il passaggio della scala fino alla quota sommitale praticabile.
Spazio espositivo al piano terra
Al piano terra è stato ricavato un nuovo ambiente didattico-espositivo, originariamente assente nella configurazione dell’edificio.
Lo spazio ospita un sistema multimediale che illustra l’evoluzione storica del manufatto e integra un dispositivo di telecamere collegate in tempo reale con la terrazza sommitale, garantendo l’esperienza panoramica anche agli utenti con disabilità motorie.


Valorizzazione del patrimonio visivo
La fruibilità della quota sommitale riattiva un rapporto percettivo privilegiato con il tessuto storico e il contesto paesaggistico: dalla copertura voltata del Palazzo della Ragione alla Torre dell’Orologio astrologico, dal complesso della Cattedrale al Teatro Verdi, fino alle basiliche di Sant’Antonio e Santa Giustina.
Nelle condizioni di visibilità ottimale, il campo visivo si estende ai Colli Euganei e al sistema dolomitico.
Torre degli Anziani: esito dell’intervento
Il progetto riconfigura la Torre degli Anziani come dispositivo urbano attivo, trasformando un bene vincolato e storicamente inaccessibile in un’infrastruttura culturale fruibile.
L’intervento stabilisce un precedente metodologico per il restauro di manufatti verticali storici, bilanciando conservazione delle evidenze materiali, upgrade prestazionale e accessibilità pubblica.



