Codice Appalti

Varato il nuovo Codice appalti, in vigore dal primo aprile

Con il nuovo Codice appalti, in vigore dal primo aprile, si dovrebbero avere cantieri veloci, più autonomia, meno burocrazia per sindaci e aziende; premiate imprese e materiali italiani e europei. Il Codice afferma il principio della fiducia reciproca nell’azione legittima, trasparente e corretta dell’amministrazione, dei suoi funzionari e degli operatori economici. Introdotto il “dissenso qualificato”: le amministrazioni avranno una cornice più limitata per bloccare un’opera. I piccoli comuni potranno procedere ad affidamenti diretti fino a 500mila euro; prevista la liberalizzazione sotto soglia, fino a 5,3 milioni.

Nuovo Codice dei contratti: due criticità fondamentali

Architetti e ingegneri sono consapevoli che gli spazi di modifica del testo del nuovo Codice dei contratti sono estremamente ristretti. ALA tuttavia deve segnalare che il testo contiene almeno due istituti fortemente pregiudizievoli: l’appalto integrato e la progettazione in house della pa. Si tratta di due strumenti resuscitati per governare la complessità banalizzandola e per ottenere il consenso del mondo del lavoro dipendente della pa, che è dotato di un forte potere di veto.

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