Un approccio multidisciplinare necessario

In un manufatto edilizio l’isolamento complessivo deve essere previsto e calcolato fin dalle prime fasi progettuali e coordinato fra le diverse figure professionali appartenenti al processo costruttivo. Le discontinuità tra le connessioni fra i diversi elementi del sistema edilizio costituiscono la fonte principale dei ponti acustici (e termici), cioè tutte quelle vie preferenziali per il passaggio del rumore all’interno dell’edificio.

Materiali fonoassorbenti e fonoisolanti

Un materiale è definito fonoassorbente quando ha la capacità di assorbire le onde sonore, impedendo a una parte di esse di rimbalzare sulla superficie e di riflettersi nell’ambiente circostante sotto forma di riverberi ed echi. L’utilizzo di questi sistemi non interrompe la propagazione delle onde sonore da uno spazio all’altro, ma essi assorbono alcune frequenze e migliorano la qualità acustica dell’ambiente. I sistemi costruttivi fonoisolanti permettono, invece, di bloccare la trasmissione dell’onda sonora da uno spazio all’altro, sia dall’interno verso l’esterno sia viceversa, creando una sorta di “bolla” che non lascia oltrepassare il suono ma lo riflette nell’ambiente da cui proviene.

Come evitare i ponti acustici

Per l’isolamento della facciata, gli elementi più delicati dal punto di vista acustico sono le finestre e i loro componenti, ossia i cassonetti e le chiusure oscuranti. Altri elementi da valutare e analizzare sono la presenza di un isolamento termico a cappotto, la presenza di prese di ventilazione sulla facciata e di impianti di ventilazione meccanica controllata.

Ognuno di questi elementi deve essere progettato accuratamente in modo da interfacciare gli elementi deboli del sistema con gli elementi dal maggiore potere fonoisolante. Nella costruzione di partizioni in- terne verticali è opportuno che la realizzazione avvenga direttamente sopra la soletta strutturale, prima della realizzazione degli strati successivi del solaio. Inoltre, da predisporre e, in caso, isolare le tracce impiantistiche e le scatolette elettriche (da non realizzare contrapposte).

Per l’isolamento dai rumori di calpestio, la strategia più utilizzata è quella di creare un elemento disgiunto da tutte le strutture rigide circostanti, un materassino anticalpestio, in modo da impedire il passaggio delle vibrazioni dovute al suono. La posa dell’isolante al calpestio avviene subito dopo quella degli impianti e prima di ultimare le lavorazioni sui tramezzi.

Da ultimo, il rumore dovuto agli impianti che, come per quello derivato dal calpestio, si trasmette attraverso le vibrazioni delle strutture rigide. In questo caso, sarebbe opportuno disconnettere la struttura dagli elementi circostanti attraverso l’utilizzo di materiali elastici evitando la creazione di ponti acustici dovuti alla posa del sistema.

Buone pratiche in caso di ristrutturazione

Per isolare dai rumori provenienti dall’esterno, diverse possono essere le soluzioni perché molteplici possono essere le cause. Per prima cosa è opportuno isolare le finestre ripristinando in prima istanza le sigillature, poi isolando i cassonetti interni delle tapparelle con materiali fonoassorbenti, infine, verificando che le maniglie chiudano correttamente. L’inserimento di materiali fibrosi o porosi (caratterizzati da prestazioni fonoassorbenti) all’interno di pareti dotate di intercapedine permette di incrementare le prestazioni di isolamento acustico della parete.

Soluzione valida anche per i rumori provenienti dall’interno dell’edificio, è isolare le pareti, ricorrendo a mobili o pareti attrezzate che smorzino la trasmissione sonora o con la posa di contropareti formate da pannelli in cartongesso, lane minerali ma anche materiali naturali, come il sughero per esempio, incollati direttamente alla muratura o a formare un’intercapedine.

Tutte le soluzioni produrranno anche un vantaggio dal punto di vista dell’isolamento termico. Per i rumori da calpestio, una soluzione è ridurre l’energia d’urto al momento dell’impatto interponendo tra “corpo contundente” e solaio un pavimento resiliente (la moquette tanto usata negli alberghi, per esempio).

Un altro modo per risolvere il problema è interrompere la continuità della struttura con un materiale morbido ed elastico che blocchi la vibrazione (come pannelli e feltri fonoassorbenti e fonoisolanti), optare per un pavimento galleggiante o per un controsoffitto. In quanto al riverbero, per ridurlo è necessario apporre a parete o a soffitto elementi in grado di assorbire e smorzare il suono; questi possono essere, banalmente, quadri, tessuti o elementi d’arredo, ma anche veri e propri pannelli progettati ad hoc.

Cosa dice la legge
Il Dpcm del 5 dicembre 1997, “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici” emanato in attuazione dell’art. 3, comma 1, lettera e della Legge 447 del 1995, definisce i requisiti acustici delle sorgenti sonore interne agli edifici e i requisiti acustici passivi dei componenti in opera degli edifici, al fine di ridurre l’esposizione umana al rumore. Il decreto classifica gli edifici in sette categorie: residenziali, uffici, alberghieri, ospedali, scuole, attività ricreative e attività commerciali; per ogni categoria sono fissati dei limiti relativi al potere fonoisolante di partizioni divisorie (solai e pareti), dell’isolamento acustico di facciata, del livello di rumore da calpestio dei solai e della rumorosità massima degli impianti, a funzionamento continuo e discontinuo.

Cosa scegliere

Isolmant. Riqualificazione di una palazzina residenziale

Knauf. Sistemi a secco per il fonoisolamento

Xella. Villa bifamiliare a Vicenza

Isolamento acustico. Altri sistemi e prodotti

Condividi

Edicola web

Ti potrebbero interessare