Ance

“Il tempo giusto”: imprese, istituzioni e territori a confronto sul futuro delle costruzioni

Condividi
All’Assemblea nazionale Ance le proposte per rigenerazione urbana, sostenibilità, governance del Pnrr e rilancio del settore
(foto Ance)

Innovazione, sostenibilità, semplificazione, rigenerazione urbana, casa e lavoro. Ma anche visione strategica, dialogo con i territori, certezza normativa e un appello forte a non disperdere le risorse disponibili. L’Assemblea pubblica nazionale di Ance – ospitata a Roma presso l’Auditorium della Conciliazione – si è svolta quest’anno attorno a un tema-simbolo: “Il tempo giusto”. Non solo uno slogan, ma un messaggio denso di significato, che attraversa il momento storico, economico e politico attuale, e tocca il cuore del comparto edile, chiamato oggi a guidare il cambiamento.

A partecipare all’evento, un parterre istituzionale d’eccezione: il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, il Vicepresidente della Commissione europea Raffaele Fitto, la Presidente della Commissione speciale sulla crisi degli alloggi Ue Irene Tinagli, il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il Presidente Anci Gaetano Manfredi, l’ex Commissario Ue Paolo Gentiloni, il Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, e in videomessaggio anche il Presidente della Cei, il Cardinale Zuppi.

Il tempo di Kairos, non di Kronos

Federica Brancaccio, Presidente Ance (foto Ance)

Nella sua relazione introduttiva, la Presidente Ance Federica Brancaccio ha richiamato la mitologia greca: Kronos, il tempo che divora tutto, e Kairos, il tempo giusto per agire. «Di fronte ai drammi della guerra e dell’incertezza economica, serve coraggio. È tempo di scegliere e investire. Non possiamo più restare impantanati in logiche emergenziali, né nella tirannia del tempo che scade: serve un salto di qualità nella visione».

Tre le priorità tracciate con chiarezza dalla Presidente Brancaccio:

  1. Una legge per la rigenerazione urbana da approvare entro l’anno, dopo ben 76 tentativi falliti;
  2. Un grande piano casa da 15 miliardi di euro per affrontare l’emergenza abitativa;
  3. Un pacchetto organico per la riqualificazione energetica con una strategia di lungo periodo, che dia continuità agli investimenti.

«Il Pnrr è stato una grande occasione – ha detto Brancaccio – e lo sarà ancora di più se sapremo andare oltre il dibattito sterile sulle proroghe e concentrarci sugli obiettivi da raggiungere».

Il ruolo chiave dell’Europa: flessibilità e semplificazione

Durante l’evento, la presidente ha voluto sottolineare anche il dialogo costruttivo con Bruxelles: «Abbiamo incontrato il Vicepresidente Fitto a Bruxelles durante la riprogrammazione dei fondi europei: abbiamo riscontrato una grande capacità di ascolto. Chiediamo flessibilità e concretezza. Per chi costruisce, la peggiore sconfitta è aprire un cantiere e lasciarlo incompiuto».

Una linea condivisa anche dallo stesso Raffaele Fitto, che ha escluso una proroga formale del Pnrr, ma ha assicurato un lavoro congiunto per garantire «maggiore flessibilità e semplificazione nell’uso delle risorse europee».

Il quadro: 1200 cantieri attivi e 204 miliardi di investimenti

A fornire i numeri dell’infrastrutturazione in corso è stato il Ministro Matteo Salvini: «L’Italia conta oggi investimenti per oltre 204 miliardi di euro, tra ferrovie, strade, edilizia popolare, infrastrutture idriche e trasporto pubblico locale. Sono attivi 1.200 cantieri ferroviari, di cui 700 per nuove opere e 500 per manutenzioni».

Un quadro in evoluzione che chiama in causa la qualità della spesa, la certezza dei tempi e l’efficienza delle procedure. E dove le imprese, ha ricordato Brancaccio, «sono pronte, ma non possono restare ostaggio dei ritardi della PA o della frammentazione normativa».

La voce dei territori: “Subito una legge quadro sulla rigenerazione urbana”

A dare forza e concretezza alle richieste della filiera sono stati anche i rappresentanti Ance dai territori. Gerardo Biancofiore, presidente di Ance Puglia, ha ribadito che «è il tempo giusto per investire su rigenerazione urbana, emergenza idrica e politiche abitative. Servono responsabilità chiare, governance unica e risorse certe. Il modello PNRR può diventare una buona pratica anche per altri ambiti».

Biancofiore ha ricordato che «nei prossimi dieci anni sono stati stanziati 120 miliardi di euro, tra fondi europei e nazionali. Almeno 15 dovrebbero essere destinati a rispondere al disagio abitativo, coinvolgendo anche capitali privati con regole certe e attrattive».

Anche il presidente di Ance Brindisi, Angelo Contessa, ha rilanciato con forza il valore dell’appuntamento: «’Il tempo giusto’ non è solo un titolo evocativo: è una chiamata alla responsabilità collettiva. Dobbiamo trasformare risorse in cantieri e i cantieri in sviluppo, lavoro e coesione sociale».

Contessa ha insistito sull’urgenza di approvare una legge nazionale sulla rigenerazione urbana: «Solo così potremo superare frammentazioni, burocrazia e disparità territoriali. Oggi più che mai, è il tempo giusto per investire in competenze, semplificazioni e fiducia nelle imprese».

Innovazione, sicurezza e cultura del lavoro

Grande attenzione anche ai temi della sicurezza e dell’innovazione. Ance ha ricordato il valore del sistema bilaterale, con strumenti come Formedil e Cassa Edile, fondamentali per garantire formazione, tutela e qualità nei cantieri. E ha ribadito che la persona deve restare al centro, anche nella trasformazione digitale del settore.

«Robot e intelligenze artificiali non devono sostituire l’uomo, ma supportarlo – ha affermato Brancaccio –. La dignità del lavoro va salvaguardata. Come diceva Papa Leone, oggi come allora serve liberarsi dalla tirannia di Kronos e scegliere il tempo di Kairos».

Edicola web

Ti potrebbero interessare