Il secondo trimestre del 2025 delinea un quadro moderatamente positivo per il mercato degli immobili destinati all’impresa. Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa su dati dell’Agenzia delle Entrate, il comparto mostra un incremento significativo negli scambi relativi agli immobili commerciali e agli uffici, confermando un rinnovato interesse da parte di investitori e operatori professionali.
Il segmento che mette a segno la crescita più evidente è quello degli immobili commerciali, che avanzano del 6,1%. Il negozio si conferma una tipologia attrattiva, percepita come un investimento solido e flessibile. Molti acquirenti si muovono infatti con doppia prospettiva: da un lato puntano su immobili già locati, capaci di garantire rendimenti annui lordi compresi tra 9% e 10%; dall’altro valutano la possibilità di un cambio d’uso in residenziale, una pratica sempre più diffusa soprattutto nei grandi centri urbani.
Un secondo trimestre in miglioramento per negozi e uffici
Le città che registrano gli incrementi più marcati sono Palermo (+9,5%), Firenze (+9,3%), Roma (+8,5%) e Torino (+8,4%). Proprio nel capoluogo piemontese le reti Tecnocasa e Tecnorete specializzate nel non residenziale evidenziano un crescente orientamento alla trasformazione dei negozi situati in vie a basso passaggio pedonale in unità abitative, spesso più richieste e più facilmente collocabili sul mercato.
Positivo anche il segmento degli uffici, che cresce del 4,2%. Nelle principali città italiane l’acquisto di questa tipologia è frequentemente legato, ancora una volta, alla conversione in residenziale. Le nuove costruzioni continuano a essere molto richieste, con un picco straordinario a Palermo (+80%), dove la domanda di uffici in affitto resta elevata e gli acquisti si concentrano sia sull’uso diretto sia sulla locazione. Importante anche la crescita delle compravendite a Milano (+19,3%), città in cui il cambio d’uso è pratica consolidata; seguono Bologna (+15,1%), Genova (+12,9%), Torino (+6,3%) e Roma (+5,9%).
In controtendenza i capannoni produttivi, che mostrano un lieve calo dell’1,6%. Le imprese con una buona solidità patrimoniale manifestano l’interesse ad acquistare, ma la disponibilità sul mercato è spesso limitata e caratterizzata da immobili datati, che richiedono interventi di ristrutturazione e riqualificazione di rilievo. Questo porta inevitabilmente a trattative più serrate sui prezzi. Inoltre, la difficoltà di alcuni comparti industriali — tra cui automotive e tessile — potrebbe aver contribuito al rallentamento del segmento.
Nel complesso, il panorama del 2025 conferma una dinamica a due velocità: vivace per commerciale e uffici, più prudente per il produttivo, in un contesto economico che continua a privilegiare investimenti duttili, trasformabili e ad alto potenziale di rendimento.



