Indagine Alumni │ Convey

Aumenta la concorrenza tra studi di consulenza

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Il centro di ricerca torinese ha emanato i dati dello studio condotto su un campione di lavoratori degli studi di consulenza. È emerso che aumenta la concorrenza a causa della crisi e che in Italia sono ancora in maggioranza i professionisti dipendenti con scarso slancio per la proprietà industriale.

La ricerca condotta da Convey srl che ha sede a Torino ha evidenziato che il settore della proprietà industriale è strutturalmente debole in Italia, rispetto agli altri paesi.

Ciò dipenderebbe da una carenza culturale in materia, che caratterizza la scuola italiana di ogni ordine e grado, mancanza che viene a ripercuotersi sia sulle imprese sia in ambito professionale.
La seconda causa di malessere del settore della p.i. è la crisi economica che sta innescando, per la prima volta nel paese, il fenomeno della concorrenza fra società e studi di consulenza che genera un ampliamento delle competenze professionali in fatto di valorizzazione e lotta alla contraffazione dei titoli di proprietà industriale.
Ne segue che, come sottolineato dai dati della indagine Alumni, nel triennio tra il 2013 e il 2015 la domanda di aggiornamento in fatto di proprietà industriale è destinata a crescere privilegiando modalità telematiche e flessibili.
In particolare, la richiesta di formazione perverrà maggiormente da addetti ai marchi e dalle donne.
Convey ha così delineato il futuro dei consulenti in proprietà industriale studiando un campione di 430 persone, l’85% delle quali operanti nel comparto.

Fattori limitanti
Lo studio per determinare i fattori che più frenano lo sviluppo della proprietà industriale ha fatto emergere che i principali sono:

  • la limitata cultura nelle pmi (per l’81% del campione);
  • l’incapacità di sfruttare nel business gli asset di proprietà industriale in portafoglio (per il 58%);
  • il posizionamento non ottimale delle competenze in azienda (per il 51%)
  • la difficoltà a ottenere credito dalle banche sugli asset di proprietà industriale (34%)

Inquadramento lavorativo
L’indagine Alumni ha evidenziato che il 24.8% dell’inquadramento lavorativo attuale è composto da lavoratori dipendenti, il 25.7% da dipendenti livello quadro, il 16.3% da liberi professionisti, il 15.8% da soci di studi privati, l’11% da dirigenti dipendenti, il 6.7% da amministratori di studi o società. Solo l’1,6% appartiene ad altre categorie.

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